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Analisi

Milan: suona l’allarme per Calhanoglu

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MILANO – Hakan Calhanoglu è uno dei grandi protagonisti della rinascita milanista, naturalmente dietro a sua maestà Zlatan Ibrahimovic, ma certamente sul podio, almeno da un anno a questa parte. Dopo un avvio in sordina, infatti, il fantasista turco si è caricato la squadra rossonera sulle spalle a suon di giocate, assist, gol e quella leadership tecnica che era sempre mancata al calciatore nei primi due anni in Italia. E non è un caso se i suoi recuperi spesso velocissimi dai guai fisici siano sempre stati avallati e spronati anche da Stefano Pioli, conscio dell’importanza inconfutabile del numero 10 nell’economia delle partite.

Rinnovo

Ma, attenzione: alle spalle di Calhanoglu (e del Milan) soffia da qualche tempo una brutta aria che rischia di sferzare ancora a lungo sul collo del popolo milanista. Il contratto dell’ex talento del Bayer Leverkusen, infatti, scadrà il prossimo 30 giugno e le basi per un rinnovo sono state gettate ma sembrano tutt’altro che solide. Il procuratore del calciatore, del resto, chiede un sostanzioso ritocco dello stipendio, passando dagli attuali 2,5 milioni annui a 6, cifra che il Milan non intende corrispondere, fermandosi invece ad un’offerta di 4 milioni.

Problemi

Il muro eretto dall’entourage di Calhanoglu non è insormontabile, anzi, l’impressione è che il dialogo sia aperto e le possibilità di incontrarsi a metà strada alte, però la tardività con cui la dirigenza rossonera ha affrontato la questione legata al nuovo contratto del turco ha ovviamente scatenato diversi club in Italia (Juventus e Napoli) e all’estero dove in particolar modo il Manchester United ha fiutato l’affare a costo zero proponendo un ricchissimo contratto quinquennale al fantasista del Milan. Nonostante l’intenzione primaria di Calhanoglu resti quella di dar priorità ai rossoneri e rimanere ancora a Milano, è opportuno che Paolo Maldini serri i tempi per definire in fretta un accordo che già a Natale potrebbe essere assai più difficoltoso rispetto ad ora.

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