Analisi
Milan: dopo la rabbia ecco le battute
Continua a non esserci alcuna sintonia fra il Milan e la propria tifoseria. La scelta del nuovo allenatore ha scatenato da oltre un mese il pubblico rossonero che prima ha avviato una rivolta social contro la decisione del club di affidare la panchina allo spagnolo Lopetegui (scartato forse anche per questo dalla proprietà), poi ha ammonito i vertici milanisti con striscioni eloquenti a San Siro durante le ultime disgraziate partite di campionato, infine ha affidato ancora alla rete perplessità e sfiducia nei confronti dell’amministrazione societaria.
Disamoramento
Nessun tifoso, o quasi, concepisce l’idea (effettivamente inconcepibile) di affidare la panchina del Milan a Paulo Fonseca, tecnico poco carismatico e poco vincente (soprattutto come mentalità) ma, rispetto alla levata di scudi contro Lopetegui, stavolta la gente è rassegnata, forse perché ha capito che sul portoghese non ci saranno ripensamenti, forse perché è chiaro che la società non ha intenzione di virare su profili importanti, bensì su nomi comunque alla Fonseca. La tifoseria si sta spegnendo, ha capito che il Milan non ha ambizioni particolari se non quella di vivacchiare fra secondo e quarto posto, ed ha smesso di lottare.
Cambio di rotta
Ecco perché contro Fonseca non sono state avviate campagne burrascose come contro Lopetegui, ma sui social ci sono quasi solo battute nei confronti dell’allenatore lusitano e della dirigenza milanista: si va dalle classiche foto dell’ex tecnico della Roma travestito da Zorro, alle 6 sostituzioni effettuate in Coppa Italia, passando per gli slogan sui bassi costi come “Risparmio Casa Milan“, fino ad arrivare alla sigla di Chi L’ha Visto con la foto di Zlatan Ibrahimovic, segnalato come dirigente scomparso. Il filo conduttore resta comunque uno: questo Milan non piace praticamente a nessuno. E, del resto, cosa dovrebbe piacere?
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