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Analisi

Milan: S.O.S. leader

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Dopo 5 anni in cui sembrava essere tornato il sereno, al Milan si addensano nuove nubi. L’annata appena finita, infatti, non ha riservato soddisfazioni per i rossoneri che hanno chiuso la stagione senza trofei, aggiungendo altri due derby persi (e siamo a 6 consecutivi) e salutando Stefano Pioli che lascerà il posto a Paulo Fonseca, certo non la scelta migliore per invertire la rotta. Tutt’altro, perché il tecnico portoghese non ha il carisma adatto per colmare il divario con l’Inter, al punto che la tifoseria è inferocita con una società che, al di là di assicurarsi il quarto posto ogni anno, non ha velleità di successi.

Personalità

E in più, dato che al peggio non c’è mai fine, il prossimo anno mancherà ancor più leadership a Milanello: due senatori come Kjaer e Giroud non ci saranno, di uomini carismatici se ne vedranno pochi, in panchina e in campo. A chi il ruolo di leader? Nella rosa milanista ci sono ottimi calciatori (Leao, Hernandez, Pulisic, Reijnders) ma nessun elemento di carisma. Di Fonseca abbiamo, ahinoi, parlato, in dirigenza resta il solo Ibrahimovic che di personalità ne ha da vendere, ma che al momento decide poco e parla ancora meno, mentre Furlani e Moncada sono pulcini in una gabbia di felini. La sensazione è che anche la prossima stagione sarà avara di soddisfazioni per un Milan disarmante.

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