Milan: chi pagherà per la scelta dell’allenatore?

Ormai ci siamo, il Milan ha salutato con commozione e riconoscenza Stefano Pioli e si prepara ad accogliere Paulo Fonseca che dal prossimo anno sarà il nuovo tecnico rossonero. Una scelta che ha inevitabilmente scatenato la tifoseria milanista, già sul piede di guerra dopo un’annata deludente e dopo 6 derby di fila persi, già contestatrice dello scellerato ipotetico arrivo di Julen Lopetegui che era il favorito per la panchina del Milan e che la rivolta dei tifosi ha contribuito a scongiurare. Fonseca, però, appare probabilmente appena un gradino sopra lo spagnolo, pur rimanendo un tecnico inviso al pubblico.

Scelta

Eppure, stando a quanto filtra da Milanello, il portoghese è sempre stato in pole position per rilevare Pioli, molto più del resto dei contendenti. Il perché è facile da intuire: ingaggio non altissimo, tecnico con filosofia offensiva ma anche pronto a piegarsi ai diktat societari senza alzare la voce più di tanto o reclamare una campagna acquisti di particolare livello. Bravo a lavorare coi giovani, senza particolari ambizioni di vittoria, insomma l’esatto specchio della proprietà rossonera che, al di là di vivacchiare nelle prime quattro posizioni ed assicurarsi gli introiti del piazzamento in Coppa Campioni, non sembra voler andare.

Responsabilità

San Siro, però, sabato sera è stato chiaro: “Non esiste stagione positiva senza vittorie“, recitava un sacrosanto striscione in curva sud. Per cui, qualora Fonseca dovesse, com’è probabile, non riportare il Milan sul tetto d’Italia, le contestazioni saranno evidenti ed inevitabili, e si chiederanno teste in seno alla dirigenza. Chi ha scelto l’allenatore? Chi si è preso la responsabilità di snobbare Conte, De Zerbi ed altri preferendogli Fonseca? Perché in ogni azienda che si rispetti (e le società di calcio ormai questo sono) i manager che non raggiungono gli obiettivi pagano. E così dovrà essere anche al Milan, senza se e senza ma.