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Analisi

Fonseca ideale filo conduttore con Pioli? E’ questo l’errore del Milan

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In tanti (tutti probabilmente) da settimane si chiedono come possa il Milan affidare la panchina a Paulo Fonseca a partire dalla prossima stagione. Il portoghese non sembra avere nulla di ciò che servirebbe ai rossoneri: non è carismatico, non ha mentalità vincente, ha vinto solo in Ucraina, le sue squadre buscano gol a grappoli e la sua unica esperienza italiana non è stata certo un granché e i tifosi romanisti non ricordano l’allenatore lusitano come uno degli indimenticabili nella storia giallorossa. Eppure, al Milan sono andati dritti su di lui, pur se fra lo stupore generale di una tifoseria a dir poco interdetta.

Staffetta

Fonseca, si dice, è l’ideale per il Milan perché ha la stessa modalità di lavoro di Stefano Pioli ed il gruppo assorbirà meglio il cambiamento. Ecco, questa staffetta è proprio la soluzione peggiore che la strana dirigenza milanista potesse adottare. Al Milan non serve più l’atteggiamento morbido di Pioli, anzi, il motivo della separazione col tecnico emiliano è stato proprio che quel ciclo e quel modo di intraprendere la gestione dello spogliatoio non funzionava più. La squadra nell’ultima stagione è stata piatta, quasi mai in grado di ribaltare le situazioni negativi, aspetto che invece fino all’anno scorso era tipico del Milan di Pioli.

Soluzioni

Ai rossoneri, invece, serviva una scossa, una botta di adrenalina che poteva dare un allenatore di grido come Conte e la sua mentalità vincente, oppure un giovane che portasse entusiasmo e di cui la gente potesse innamorarsi. In entrambi i casi era necessario un punto di rottura col passato e questo è anche il motivo per cui in tanti oggi dicono che fra Fonseca e Pioli a questo punto era meglio tenersi il secondo. Cambiare tutto per non cambiare niente, in sostanza, potrebbe portare alla triste replica dell’ultima stagione, ovvero un Milan incompiuto ad ammirare qualcun altro che festeggia titoli e coppe.

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