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Con il minimo sindacale il Milan si sbarazza del Verona: tre rossoneri tra i migliori

Il forfait inatteso dei terzini titolari costringe Pioli a un cambio di modulo: il Milan si adegua e porta a casa i 3 punti rischiando poco e nulla.

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SPORTIELLO – Riprende da dove aveva lasciato all’ultimo secondo di Milan-Tottenham, cioè con un paratone spettacolare su Folorunho dopo 20 minuti di gioco. Si ripete anche nella ripresa e non fa rimpiangere un monumento come Maignan. 7 

THIAW – Rimedia un giallo stupidissimo, per proteste, al 24’, costringendo Pioli a tenerlo in campo vista la batteria di centrali rossoneri ridotta all’osso. Da quel momento in poi però il tedesco sforna una prestazione di grande applicazione e sostanza. 6

KJAER – Occupa la zona centrale della difesa rossonera, inizia con un paio di lanci completamente sballati, poi al 20’ si fa anticipare da Folorunsho che di testa costringe Sportiello a un autentico miracolo. Per il resto svolge il suo lavoro con puntualità e attenzione. 6

TOMORI – Dopo l’eccellente prestazione contro il Newcastle, conferma il momento positivo giocando un match senza sbavature. 6,5

FLORENZI – Spinge con frequenza e talvolta si accentra, un po’ come è solito Calabria dall’altra parte. Gioca una partita di sostanza ed esperienza. esce nel finale stravolto dalla fatica. 6

MUSAH – Si vede che ha voglia di spaccare il mondo ma rispetto al brillante  scorcio di prestazione contro il Newcastle, è meno pulito nelle giocate e un po’ più confusionario. Nel finale di match Jovic lo manda praticamente in porta, ma l’ex Valencia non riesce a trafiggere Montipò e chiudere la partita. 6

KRUNIC – Il motore inesauribile del Milan di Pioli. Come già fatto notare, se c’è qualcosa che si può imputare a Krunic è una non sempre rapidissima gestione del pallone, specie nelle ripartenze. Poi al 64’ si ferma per un problema muscolare, costringendo il tecnico all’esperimento di Rejinders centrale. 6

REIJNDERS – L’olandese è un altro che avrebbe bisogno di rifiatare: qualche stop a inseguire e poca brillantezza. In pieno recupero fa la giocata più bella della sua partita: controllo e verticalizzazione di prima per Pobega lanciato verso la porta avversaria. 6

PULISIC – Ha il gran merito di rubare palla a Hien e dare il via all’azione del vantaggio rossonero, ma nel complesso è deboluccio nell’intraprendenza e nelle giocate. Al 28’ approfitta di un break interessante di Thiaw per lanciarsi nello spazio ma viene fermato con decisione dalla difesa gialloblu. Si sveglia al 71’ e crea un’occasione dal nulla che costringe Montipò a un grande intervento. Ammonito al 75’ per un fallaccio su Hien a metà campo. 6

GIROUD – È suo il piedone che indirizza la palla verso Leao per il gol del vantaggio rossonero: tempismo e visione di gioco per Oliviero. Anche lui bisognoso di relax, basti vedere alla fine del primo tempo il modo in cui incespica sul pallone, si incarta è sciupa un’ottima occasione per raddoppiare. 6

LEAO – Dopo la traumatizzante notte di Champions, Pioli e i suoi compagni lo gratificano con la prima (si spera di una lunga serie) fascia di capitano in maglia rossonera. Il suo approccio al match non è dei migliori e infatti al 6’ perde una palla sanguinosa nella propria area, ma sul ribaltamento di fronte approfitta di un errore della difesa veronese e buca Montipò portando in vantaggio il Milan. Tocca praticamente solo un altro pallone in tutta la sua partita, a inizio secondo tempo, e crea un’altra nitida occasione da gol. Della serie: se solo ci si mettesse un po’ di più. 7

dal 64’ JOVIC – Non si vede praticamente mai fino a quando al minuto 86’ non inventa praticamente dal nulla una gigantesca occasione da gol per Musah che non ne approfitta. Al 94’ Okafor ricambia il favore e stavolta anche Jovic si divora un gol clamoroso. 6

dal 64’ LOFTUS-CHEEK – Ci mette il fisico e lo fa sentire ai pari ruolo veronesi. Viene anche abbattuto senza complimenti in area di rigore avversaria, ma l’arbitro non ravvisa gli estremi del rigore. 6

dal 74’ BARTESAGHI – Corona il sogno dell’esordio a San Siro, niente male per il classe 2005 proveniente dalla Primavera. 6

dal 79’ OKAFOR – Inizio con i fuochi d’artificio per lo svizzero: prende palla e si traveste da Leao portandosi dietro tutta la difesa avversaria. Ma il risultato finale non è lo stesso. Al 94’ manda in porta Jovic che sciupa tutto. Fa più nel quarto d’ora finale di questo match che in tutto il resto della sua carriera rossonera finora. 6,5

dal 79’ POBEGA – s.v.

PIOLI – La strage dei terzini consumata alla vigilia del match costringe il tecnico rossonero a rivoluzionare la squadra, tornando addirittura la difesa a 3. Leao la sblocca subito, poi la manovra rossonera perde di qualità. Nel finale Jovic, Musah e Okafor vanno vicini al raddoppio, ma l’importante oggi sono 3 punti preziosi per mantenere il passo delle prime. 6

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