Incoraggiamenti e fiducia, ma il bicchiere di De Ketelaere sarà in ogni caso mezzo vuoto

Le attese erano altissime, la cifra per strapparlo al Bruges molto consistente, la trattativa lunga ed estenuante con Maldini e Massara che, in barba alle diavolerie moderne e ai collegamenti online, volavano in Belgio per trattare direttamente col club detentore del cartellino di quel Charles De Ketelaere che è stato il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva milanista ma che ad oggi è nell’occhio del ciclone per un rendimento tutt’altro che positivo. Sono ormai 7 i mesi di permanenza del fantasista fiammingo in Italia, compreso anche il periodo dei Mondiali in cui il calciatore ha deluso come tutta la sua nazionale.

Spunti e progressi

Ad oggi, De Ketelaere ha messo a referto un assist e nessun gol in 25 giornate di campionato, per diverso tempo è stato accantonato da Pioli e solamente sabato sera ha riconquistato una maglia da titolare dopo oltre un mese di iniziali panchine. A Firenze, il belga non è andato neanche malissimo, ha fornito un paio di accelerazioni e di spunti tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa, poi vanificate da Messias e da Rebic, sembrando in lenta ripresa, anche se l’intero ambiente milanista si aspetta molto di più da un giocatore costato quasi 40 milioni di euro e considerato unanimemente un talento assoluto.

Delusione

Dopo 7 mesi, comunque, la stagione di De Ketelaere può onestamente già considerarsi negativa, seppur con le attenuanti del caso e con i precedenti di Leao e Tonali (pessimi alla loro prima annata rossonera, decisivi successivamente), anche se dovesse risultare importante e, chissà, decisivo nell’ultima parte dell’anno. L’ago della bilancia pende in ogni caso verso il lato negativo, il fantasista appare troppo timido, troppo disorientato, mai in grado di sfoderare personalità e prendersi in mano la squadra. Il Milan lo aspetterà e già ora lo coccola come un figlio, ma il giudizio ad oggi è oggettivamente da 5 in pagella.