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Reazione Milan: Toro sconfitto e primo posto confermato. Tre rossoneri in copertina

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DONNARUMMA – Per tutti i primi 90′ il Toro lo sollecita solo chiamandolo ad uscite alte. Ci sarebbero gli estremi per un legittimo calo di tensione, invece SuperGigio sull’unico tiro che arriva dalle sue parti in pieno recupero, per giunta deviato da Romagnoli, si concede il consueto miracolo di giornata e conferma di essere uno dei portieri più forti al mondo. 6,5 

CALABRIA – Ottima la discesa di Davide al 17’, il suo cross radente in mezzo all’area non viene sfruttato dagli attaccanti rossoneri. È in fiducia e si vede, anche troppa forse, come nel secondo tempo in occasione del pallone perso da cui poi nasce l’azione del rigore assegnato – e poi per fortuna cancellato – al Torino. Dopo l’infortunio occorso a Tonali, Pioli gli chiede di spostarsi in mezzo e lasciare la fascia a Dalot. Al 70’ un suo salvataggio provvidenziale in area toglie le castagne dal fuoco al Milan. 6,5 

KJAER – L’intervento in scivolata al 40’ è da applausi a scena aperta. Nel momento di appannamento del compagno di reparto Romagnoli, la rassicurante presenza del danese è indispensabile. 7 

ROMAGNOLI – Continua il momento difficile per il capitano rossonero: saltato netto da Verdi, lo abbatte al limite dell’area rimediando un giallo e garantendo una pericolosa punizione dal limite al Toro che l’ex Rodriguez stampa sulla traversa. Si riscatta parzialmente con una chiusura provvidenziale al 61’ su Singo lanciato verso la porta di Donnarumma. 5,5 

HERNANDEZ – Fari puntati sull’esterno mancino del Milan, reduce da una non brillantissima prestazione contro la Juve e chiamato al confronto di fascia con un’altra freccia del nostro campionato, il granata Singo. Il quale, per presentarsi, non trova di meglio che rifilare una ginocchiata terrificante al terzino rossonero dopo pochi minuti di gioco. È oggetto delle attenzioni tutt’altro che amichevoli anche di altri giocatori granata, ma Theo si prende la rivincita azionando il turbo al 25’ e dando vita all’azione del vantaggio milanista. Partita di sostanza e attenzione, con qualche scorribanda, stavolta non esiziale per gli avversari, nella ripresa. 6,5 

TONALI – Scontata la squalifica contro la Juve, Sandro torna al suo posto e si presenta con un tiro dal limite al 6’ che non impensierisce Sirigu. Sbaglia qualche passaggio di troppo, anche su azione da calcio piazzato, e sembra non avere il tempismo e la lucidità dei tempi migliori. Il giallo rimediato in chiusura di primo tempo è la naturale conseguenza. In avvio di ripresa becca un calcione da Verdi che lo mette ko. 5 

KESSIÈ – Versione iceberg in occasione del rigore del raddoppio milanista, non altrettanto al tramonto del primo tempo quando colpisce letteralmente Sirigu, già sdraiato a terra e con tutta la porta spalancata a disposizione per il 3-0. Un po’ meno preciso e debordante a metà campo, rispetto ai suoi canoni abituali, sbaglia qualche passaggio e qualche controllo di troppo. Ma quel salvataggio al 94’ su Verdi solo davanti alla porta di Gigio vale quanto un gol. 7

CASTILLEJO – Va a pressare altissimo Sirigu dopo 2 minuti e rischia di segnare subito con un rimpallo. Gioca una partita di grande sostanza, senza grossi colpi di genio, ma facendosi sempre trovare pronto sia in fase di copertura che in ripartenza. 6

BRAHIM DIAZ – Suo il compito più delicato tra i rossoneri: sostituire Hakan Calhanoglu, musa ispiratrice e autentico fulcro del gioco del Milan. Lo spagnolo si impegna ed è bravo anche a recuperare palloni in fase di ripiego. Spesso po’ barocco in impostazione, quando invece la gioca di prima ecco arrivare l’assist sontuoso per Leao che porta in vantaggio il Milan. E la classe di Brahim si sprigiona nuovamente dopo pochi minuti quando si invola sulla destra e viene abbattuto da Belotti in area di rigore: penalty sacrosanto e raddoppio milanista. Dopo un’ora di gioco, acciaccato, chiede il cambio a mister Pioli ma quella dello spagnolo è stata una gran partita. 7

HAUGE – Subito uno spunto interessante dopo 6 minuti di gioco, ma il norvegese cerca di essere d’aiuto anche in fase difensiva per offrire supporto a Theo. Si percepisce che è ancora un po’ acerbo per partite di questo peso specifico, ma la sensazione che offre è quella di una crescita costante, lenta ma costante. 6 

LEAO – Sempre più concentrato, calato perfettamente nella parte di uomo faro dell’attacco rossonero. E con queste premesse nessuna sorpresa che sia proprio Rafa a siglare il primo gol del Milan al termine di una meravigliosa azione corale iniziata da Theo, rifinita da Brahim e conclusa appunto da Leao. Devastante nella ripartenza in pieno recupero di primo tempo: mette solo davanti al portiere Kessiè che si divora un gol fatto. Al minuto 80’, partito tutto solo nella metà campo avversaria e affrontato da un avversario, cade a terra: per l’arbitro non solo non è fallo, ma simulazione e giallo per Leao che, diffidato, sarà costretto a saltare la trasferta di Cagliari. 7

DALOT – Chiamato di corsa in campo per sostituire l’infortunato Tonali. Spiace ribadirlo ma Dalot conferma tutti i dubbi addensati sul suo operato ogni volta che è chiamato in causa. Saltato a piè pari da Verdi al 65’, lo placca stile rugby e rimedia l’inevitabile giallo. Al 69’ dorme letteralmente e con diversi metri di vantaggio si lascia rubare il pallone da un attaccante avversario. Ancora una volta rimandato. 5

CALHANOGLU – Tutti si aspettavano restasse placidamente in panchina, anche in virtù del doppio vantaggio maturato dopo un’ora di gioco. Invece Pioli gli chiede gli straordinari e dopo pochissimi minuti mette una palla in mezzo per Kessiè che però si lascia anticipare dalla difesa ospite. 6

IBRAHIMOVIC – Entra a riassaporare il profumo dell’erba di San Siro dopo troppe settimane di assenza. s.v.

MALDINI – s.v.

PIOLI – Alla fine, malgrado i vari acciacchi ampiamente annunciati, sceglie di portare in panchina sia Ibra che Calhanoglu, consapevole che dopo la prima sconfitta stagionale, per la sua squadra di ragazzini terribili avere in panchina i due pilastri della squadra può aiutare psicologicamente. Ed infatti, prima per l’infortunio di Brahim, poi per la necessità di tenere alta la squadra, li fa entrare entrambi nella ripresa a difendere un risultato ampiamente meritato nella prima frazione di gioco. Se ci si aspettava una risposta di orgoglio da parte di questi ragazzi dopo la sconfitta contro la Juve, eccola arrivata, forte e chiara. La capolista è ancora il Milan. 7

1 Commento

1 Commento

  1. Alfonso

    10 Gennaio 2021 at 13:16

    Nonostante la fiducia in Pioli che ammiro molto come Uomo e come allenatore, mai mi sarei aspettato un Milan così sicuro e padrone di se è che esprime anche un calcio piacevole da guardare. Complimenti allo staff tecnico, e in particolare a Maldini e Bobana per avere messo su questa squadra!

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