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Analisi

Milan: da Crotone due indicazioni per il futuro

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MILANO – Dopo due giornate di campionato il Milan è in testa alla classifica a punteggio pieno e senza aver subìto gol. Per carità, 180 minuti probabilmente non significano nulla, ma le vacche magre ammirate dal popolo rossonero negli ultimi 7-8 anni ammettono e giustificano l’ammirazione di una classifica che sarà parziale,  ma almeno issa il Milan lassù come non accadeva da un po’, segno che stavolta la squadra di Pioli fa sul serio. Arrivare tra le prime quattro della serie A non sarà semplice, ma i rossoneri ci vogliono provare, dando filo da torcere a tutti, senza false partenze come accaduto nel recente passato.

Note liete

Il Milan visto a Crotone ha giocato da una parte come squadra esperta (quale ancora non è), dall’altra ha invece palesato tutti quei limiti che la gioventù non può che produrre. I rossoneri hanno affrontato la gara con piglio deciso e voglia di mettere sotto un avversario chiaramente inferiore, non hanno incassato alcun tiro in porta ed hanno altresì creato occasioni per sbloccare il risultato già prima dell’intervallo. Bene anche quasi tutti i singoli, da Theo Hernandez a Rebic, da un sontuoso Kessie a Calhanoglu, fino ai debuttanti dal primo minuto Tonali e Brahim Diaz, autore peraltro della rete del 2-0.

Note stonate

Il tutto, va detto, senza la presenza di Zlatan Ibrahimovic, a dimostrazione che il gruppo cresce e matura comunque. Certo, qualcosa anche in terra calabrese non ha funzionato, soprattutto quando il Milan ha staccato deliberatamente o inconsciamente la spina negli ultimi venti minuti di partita, come già visto in Europa contro Shamrock Rovers e Bodø/Glimt, oltre che in parte anche col Bologna nella prima giornata di campionato. Non sempre gli avversari faranno il solletico a Donnarumma e compagni come accaduto finora, motivo per cui Pioli dovrà invogliare ancor di più i suoi a rimanere concentrati fino al 90′ inoltrato.

Futuro prossimo

Anche perché giovedì si farà già sul serio con l’ultimo ostacolo prima della fase a gironi di Coppa Uefa in Portogallo contro il Rio Ave, non certo il Liverpool o il Bayern Monaco, ma pur sempre una formazione da non prendere sotto gamba per evitare figuracce e buttare al vento una preparazione condotta proprio per qualificarsi al tabellone principale della manifestazione. E poi sotto col campionato: prima lo Spezia e poi, dopo la sosta, il derby contro l’Inter quel 17 ottobre in cui probabilmente tornerà a disposizione Ibrahimovic e in cui la compagine di Pioli dovrà confermare ed aumentare quei progressi che, numeri alla mano, l’hanno trasformata nella squadra italiana migliore del 2020.

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