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Analisi

Il nuovo Milan parlerà portoghese: pro e contro dei contendenti alla panchina rossonera

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Chiuso l’incubo Lopetegui e assodato che Stefano Pioli non sarà al raduno il prossimo luglio, il Milan deve scegliere l’allenatore che guiderà i rossoneri dalla stagione 2024-25. La decisione non può tardare troppo perché c’è una campagna acquisti da organizzare, ma la dirigenza milanista non vuole sbagliare, sa che il profilo del nuovo tecnico dovrà essere valutato con cura, anche perché la tifoseria è sul piede di guerra e non accetterebbe un’altra annata anonima ed opaca come questa in cui quasi nulla è andato per il verso giusto. La lista sembra ora ristretta a tre nomi, tutti con cittadinanza portoghese.

Conceicao

In pole position c’è Sergio Conceicao che dovrebbe lasciare il Porto dopo 3 scudetti in 7 anni e dopo l’elezione a presidente del club di Villas Boas con cui i rapporti sono pessimi. Conceicao conosce la serie A da calciatore ma non da tecnico, però il suo Porto ha eliminato dall’Europa Roma e Juve e fatto soffrire l’Inter, inoltre è allenatore carismatico, adotta il 4-2-3-1 che si sposa benissimo con la rosa del Milan e ha già vinto, in Portogallo, ma ha vinto; regge la pressione (il derby Porto-Benfica non è roba da ridere) e sarebbe un discreto compromesso fra il livello di un Antonio Conte e quello di un giovane meno esperto come, ad esempio, Mark van Bommel.

Fonseca

In seconda fila c’è Paulo Fonseca, in scadenza di contratto con Lille ed in trattativa pure con il Marsiglia che offrirebbe al tecnico lusitano pieni poteri sul mercato ed un ruolo centrale nella costruzione della squadra. Fonseca ha lasciato da poco la serie A, con la Roma aveva mostrato un calcio molto offensivo ma con una difesa a dir poco ballerina e non gode del gradimento del pubblico che lo vede poco affascinante dal punto di vista caratteriale. Avrebbe il pregio di aver maturato esperienza in Italia, anche se il suo curriculum non sembra l’ideale per prendere in mano un Milan che voglia provare a vincere subito. Aspetterà i rossoneri, ma sembra ad oggi orientato verso Marsiglia.

Amorim

Infine, ecco un nome che scalda parecchio la piazza. Ruben Amorim è giovanissimo, classe 1985, ha già vinto e sta rivincendo alla guida dello Sporting Lisbona, una squadra che come rosa partiva dietro a Porto e Benfica; gioca un calcio totale, in molti restano a bocca aperta a veder giocare lo Sporting. Sembrava diretto verso il Liverpool, ma poi l’affare è saltato, ha dialogato coi dirigenti del West Ham e per questo si è dovuto pubblicare scusare coi propri tifosi, motivo per cui dovrebbe restare un altro anno a Lisbona, quasi come penitenza riparatrice. Il profilo attrae molto e darebbe una ventata d’aria fresca all’ambiente stantio del Milan, ma sembra il meno raggiungibile al momento.

Altri

Questi i tre nomi davanti a tutti ad oggi, ma non vanno scartate al 100% le altre candidature: in fondo, è di lingua portoghese anche Thiago Motta che, però, è promesso sposo della Juventus anche se i bianconeri devono ancora decidere se separarsi da Allegri e in questa incertezza il Milan potrebbe inserirsi. I rossoneri restano vigili anche su Van Bommel, sponsorizzato soprattutto da Zlatan Ibrahimovic, mentre contatti diretti con Roberto De Zerbi non ce ne sono stati ed il tecnico bresciano pare orientato nelle ultime ore a proseguire la sua avventura al Brighton. L’impressione è che i tre portoghesi siano avanti e che nei prossimi giorni potrebbe esserci l’accelerata decisiva.

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