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Milan: 3 punti preziosi tra risse, cartellini ed errori. Tra i rossoneri si salvano in pochi

Più calci che calcio all’Olimpico. La spuntano i rossoneri con Okafor quasi al 90’ con la Lazio già in inferiorità numerica. Brutta prestazione complessiva del Milan che comunque allunga sulle inseguitrici.

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MAIGNAN – Colpevole involontario del frittatone causato da una gravissima leggerezza di Florenzi al minuto 11. Poi si vede poco anche perchè la Lazio non fa molto per impensierirlo. 6

FLORENZI – Anche Florenzi si fa contagiare dall’imprecisione difensiva e al 10’, prima sbaglia un disimpegno e regala una buona opportunità ai biancocelesti, poi combina un disastro epocale e costringe Maignan ad abbattere Castellanos in area di rigore. Per fortuna senza conseguenze. Prova a riscattarsi calciando la punizione dal limite al 20’, ma riesce a produrre solo una ciofeca invereconda. Al quarto d’ora della ripresa, dopo essere stato ammonito, Pioli lo richiama in panchina. 5

KJAER – Innesca Theo con un gran lancio al 4’ che però non viene sfruttato al meglio. Subito dopo sbaglia un controllo in area e regala un corner alla Lazio che per pochi millimetri non beffa Maignan. Nella confusione generale del reparto, è bravo a metterci il piedone al 26’ e salvare un gol fatto. 5,5

GABBIA – La saga degli orrori nella difesa del Milan continua con Gabbia al 15’: rinvio sbagliato e occasione regalata alla Lazio. Poi registra un po’ di cose e sbroglia qualche matassa ingarbugliata. Ammonito, Pioli lo richiama in panchina. 6

HERNANDEZ – È uno dei pochi a provarci in un primo tempo talmente povero di contenuti che verrebbe da piangere. Anche nella ripresa è Theo l’anima del Milan, tenta a più riprese la percussione, ma oggi gioca da solo. Al 79’ però perde una brutta palla e costringe Gabbia a immolarsi per fermare Guendonzi lanciato a rete. Altri 5 minuti e ne perde un altra, situazione che riesce a rimediare solo guadagnandosi un giallo sacrosanto. Gioie e dolori, perchè è dal mancino di Theo che nasce l’azione che vale il gol della vittoria. 6

ADLI – Si aggiunge al festival degli orrori rossoneri al 28’ quando tenta un dribbling prolungato in uscita, perde palla e quasi manda in porta un avversario. Si accende al 34’ e crea dal nulla la prima opportunità interessante per il Milan, ne nasce un corner che però non sortisce effetto. Al 69’ altra sanguinosa palla persa in fase di impostazione e giallo conseguente per aver interrotto la ripartenza laziale. 4,5

BENNACER – Spaesato, impacciato, messo in mezzo dai pariruolo laziali sembra quasi irriconoscibile. Al 40’ ruba un pallone in mezzo al campo e fa ripartire l’azione, ma dai suoi compagni nessun segnale di reazione. Al 7’ della ripresa però perde un’altra pallaccia in difesa e consente alla Lazio di rendersi pericolosa. Esce al 63’. 4,5

PULISIC – Non indovina una giocata fino al 31’, quando prende palla e si avventura verso l’area di rigore avversaria e viene abbattuto, ma per Di Bello in maniera regolare. In chiusura di primo tempo, lanciato da Theo Hernandez, si accentra e conclude di sinistro, giustificando il 6 politico a Provedel. Al 57’ ruba palla a Pellegrini durante un’azione controversa, viene abbattuto dal difensore laziale, secondo giallo ed espulsione. Ne nasce un parapiglia di 5 minuti con annessa caccia all’uomo a Pulisic. Ed è sempre lui a scatenare l’ennesimo rissone nel finale al termine del quale fa cacciare due laziali, Marusic e Guendonzi. Zero gol all’attivo, ma tre espulsioni procurate. 6

LOFTUS-CHEEK – Abbattuto da Vecino al limite dell’area, guadagna al 20’ un’ottima punizione. Discretamente impalbile per lunghi tratti del match, a inizio ripresa però disinnesca una pericolosa offensiva laziale e fa ripartire una bella offensiva milanista. Triangola bene con Giroud al 65’, ma il francese poi spreca tutto. Ha sul piede il pallone giusto per sbloccare la partita, ma Provedel fa il paratone della serata. 6

LEAO – Il modo in cui si fa scippare il pallone da Gila, dopo 18’ di nulla, fotografa alla perfezione l’approccio soft alla partita di Rafa. Dopo un primo tempo ai limiti dello sconforto, a inizio ripresa Leao prova a scuotersi con un sinistro potente che però vola alto. Al 75’ buca Provedel con un tiretto moscio che passa tra le gambe del portiere, ma dopo una lunga esultanza dei tifosi rossoneri presenti all’Olimpico, l’arbitro annulla per offside. Poco, troppo poco per meritare la sufficienza. 5

GIROUD – Il testa a testa con Leao in mezzo al campo fa il paio con lo scontro tra Florenzi e Maignan in area di rigore. All’ultimo respiro di primot tempo Theo Hernandez gli fa spiovere un sinistro morbido sul capoccione, ma Oliviero la spedisce oltre la traversa. Tenta di nuovo la via del gol al 55’ con un sinistro volante che però finisce in curva e di nuovo al 65’ dopo una bella azione manovrata, ma stavolta il tiro è debole e centrale. 5

dal 63’ CALABRIA – Entra a fare il suo, presidiando la fascia destra e offrendo supporto a Pulisic sulla destra. 6

dal 63’ REIJNDERS – Prova a mettere ordine nella manovra del Milan e ci riesce. Non che ci volesse granchè a far meglio di prima… 6

dal 71’ OKAFOR – Nemmeno un minuto dopo il suo ingresso in campo ha l’occasione di sbloccare il risultato, ma arriva con un attimo di ritardo sull’invito di Pulisic. Deciso a pungere come un calabrone, riesce nel suo intento al minuto 88 dopo un lungo batti e ribatti in area biancoceleste. 7,5

dal 80’ THIAW – Appena entrato combina un bel pastrocchio, per fortuna alle sue spalle Immobile scivola, altrimenti sarebbe volato in porta. 5

dal 80’ TOMORI – Ben tornato Fik. E tanto basta. 6

PIOLI – Stavolta alla vigilia del giovedì di Europa League si guarda bene dallo stravolgere la squadra. La Lazio accoglie il Milan quasi intimorita, poi si accorge che i rossoneri sono ben poca cosa e inizia a spingere sull’acceleratore. Al termine di 45 minuti di nulla, Pulisic prova a scalpellare lo 0-0, ma Provedel è di diverso avviso. Nella ripresa il Milan ci prova di più, specie quando la Lazio resta in 10, Leao riesce anche a segnare, ma in offside. Nel convulso finale ci pensa Okafor (unica mossa azzeccata dal tecnico) a buttarla dentro al termine di un’azione confusa. 6

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