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Porte aperte al Milan: poi ci pensano i soliti due

Come a Udine, i rossoneri passano in vantaggio, si fanno rimontare e superare, per poi ribaltarla nel finale ancora una volta con un super Jovic. Ottimo Giroud, decisivo in due reti, e Gabbia gol.

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MAIGNAN – Un paio di disimpegni shock regalano subito palle gol al Frosinone nel primo minuto di gioco. Prova a riscattarsi al 20’ deviando sopra la traversa un bel sinistro di Seck, quindi deve inchinarsi al rigore perfetto di Soulè. Al 64’ incassa la seconda rete tra le gambe in due partite. La notte di Udine ha lasciato strascichi profondi nell’anima di Mike e sarà il caso che ci si adoperi tutti per aiutare il portierone rossonero, perchè così non è più lui. 4

CALABRIA – Si inserisce con il giusto tempismo al 12’, ma controllo di palla e gestione della stessa nel cuore dell’area frusinate sono decisamente rivedibili. Non irreprensibile in fase difensiva, specie su Brescianini che appena un minuto dopo il vantaggio di Giroud rischia di portare in parità il Frosinone. Non sta vivendo il migliore momento della sua stagione e si vede.  5,5

KJAER – Tiene a bada con relativa tranquillità Kaio Jorge. Non sempre precisissimo, ma tiene fedelmente la posizione. 6

GABBIA – Deciso e puntuale al 36’ nello sradicare un pallone pericoloso dai piedi di Demba Seck lanciato a rete. Quando sale a cercare l’anticipo non è sempre efficace, ma è prezioso al 73’ quando ribadisce in rete una torre di Giroud per il pareggio milanista. 7

HERNANDEZ – Incassa un tunnel da Seck che lascia qualche scoria. La verità è che Theo gioca un primo tempo ai limiti dell’ignavia, senza mai superare la metà campo. Nella seconda metà di partita un pizzico di intraprendenza in più, ma è sempre troppo poco viste le sue qualità. Quanto manca a Pioli il terzino devastante che arava quella fascia senza soluzione di continuità. 5

ADLI – Colpevolmente complice di Maignan nelle uscite folli dall’area nel primo minuto di gioco. Al 6’ batte anche punizione toccando il pallone due volte, a conferma di uno stato di confusione preoccupante. È l’oggetto delle urla di Pioli, ma il francese non difetta di personalità ed è lui a lanciare il pallone preciso per il capoccione di Giroud che assiste Gabbia. 6

REIJNDERS – Meno presente del solito nel cuore della manovra rossonera, spesso circondato dai pariruolo avversarsi. Tenta una conclusione velleitaria di testa dal limite dell’area che non impegna Turati. A inizio ripresa falcia Demba Seck e si guadagna un giallo e un turno di riposo contro il Napoli: diffidato, sarà squalificato. 5,5

PULISIC – Qualche problema di solidità: scivola spesso, poi alla mezz’ora si divora un gol clamoroso sparando su Turati a tu per tu con il portiere. Non lascia il segno sulla partita e nel convulso finale Pioli lo richiama in panchina. 5,5

LOFTUS-CHEEK – Ci mette la consueta energia, tanto da rimediare un giallo alla fine del primo tempo, ma fatica a entrare nelle pieghe della partita. 5,5

LEAO – Nel primo quarto d’ora tocca due palloni di tacco, scalpellando un paio di possibili opportunità, poi però mette nel mirino Giroud e gli offre un pallone al bacio che il francese trasforma in oro. Rischia di rovinare tutto con uno sconsiderato tocco di braccio in area di rigore al 22’ che concede il penalty agli avversari. Quasi trova un autogollonzo al tramonto del primo tempo al termine di una prepotente sgroppata sulla sinistra, ma Turati ci mette una pezza. Ottima la giocata al 60’, al termine della quale però non trova lo spiraglio giusto per far male. Ancora una percussione devastante al 73’, ma a Rafa manca ancora la precisione per l’assist vincente. Nel complesso indispensabile per accendere la miccia nella manovra d’attacco rossonera, deve solo ritrovare un po’ di feeling con la porta, poi tornerà a essere imprendibile. E magari evitare falli di mano in area. 6,5

GIROUD – Si gira al quarto d’ora ma la posizione è impossibile e il pallone non inquadra la porta. Nemmeno un minuto e porta in vantaggio il Milan con una zuccata imperiale su assist di Leao. Da sottolineare la frustata violenta che crocifigge l’interista Turati sul proprio palo. Alla mezz’ora inventa un filtrante per Pulisic che non ne approfitta. Non sempre lucido nella gestione del pallone, ma solo perchè corre per 4. C’è la sua la firma anche sul secondo gol del Milan, con un assist di testa per Gabbia. 8

dal 60’ OKAFOR – Entra e ha subito la palla giusta per mandare Leao in porta, ma la misura del passaggio è sbagliata. 6

dal 60’ BENNACER – È lui in copertura su Mazzitelli nell’occasione del raddoppio frusinate. E di certo non lo fa bene. Conquista una parziale redenzione aggiustando un cross preciso nel cuore dell’area che, dopo un contrasto di testa tra due difensori frusinati, diventa prezioso per Jovic che ribadisce in rete. Se Pioli ritroverà il miglior Bennacer, per il Milan potrebbe essere un’iniezione di tecnica, qualità ed esperienza preziosa. 6,5

dal 79’ JOVIC – Ancora lui. Sempre lui. Come a Udine entra e segna, riportando in vantaggio il Milan al minuto 82. 7,5

dal 85’ FLORENZI – s.v.

dal 85’ MUSAH – s.v.

PIOLI – Non deve essere piacevole per il tecnico emiliano vivere costantemente sulla graticola, sentendo sulla propria pelle l’insofferenza generale dell’ambiente. Malgrado tutto il suo Milan continua a fare cose buone, salvo complicarsi la vita da solo: anche a Frosinone passa in vantaggio, poi si fa raggiungere dal dischetto complice uno sciocco fallo di mano di Leao. E come a Udine si fa superare a inizio ripresa per poi ribaltare il risultato con l’ormai imprescindibile Jovic. Nel complesso però il Milan ha gli stessi punti dell’anno dello scudetto. Giusto per ribadirlo. 6,5

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