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Analisi

C’è chi riesce a criticare Maignan

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Mike Maignan è stato premiato come miglior portiere della passata stagione, è unanimemente riconosciuto come l’estremo difensore più forte della serie A ed uno dei più grandi d’Europa, salva il suo Milan regolarmente in quasi ogni partita, eppure esiste qualcuno in grado di criticarlo e di non essere pienamente soddisfatto. E se il tallone d’Achille del portiere francese finora è sempre stata una tenuta fisica ballerina con infortuni che gli hanno fatto saltare una cinquantina di partite in due anni e mezzo, prendersela con Maignan per il suo rendimento appare quantomeno bizzarro e chi lo fa, precisiamolo, è una minuscola minoranza che, però, nel fantastico mondo dei social, ha pure il suo spazio.

Critiche

C’è, comunque, chi ha messo il portiere transalpino sul banco degli imputati dopo il ko del Milan in Coppa Campioni contro il Borussia Dortmund e che ha, di fatto, estromesso i rossoneri dalla competizione, salvo (improbabili) miracoli dell’ultim’ora. Maignan, va detto, non è stato irreprensibile su almeno una delle tre reti dei tedeschi, seppur in coabitazione con una difesa disattenta, ma vogliamo ricordare le pezze messe a salvataggio della causa milanista? Il miracolo su Mandragora in pieno recupero in Milan-Fiorentina, quello su Cuni in Milan-Frosinone e da cui è nato il vantaggio rossonero, l’assist per Pulisic nella medesima partita. Se è vero che il pesce puzza dalla testa, insomma, per arrivare a Maignan bisogna farsi tutta la lisca.

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