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Analisi

Il Milan di Pioli e la sua classica caratteristica

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I nemici del Milan erano già pronti a sedersi sulla riva del fiume in attesa che passasse il cadavere vestito dei rossoneri, ma per il momento devono tornare a rintanarsi dov’erano nascosti prima, perché la squadra di Stefano Pioli in barba alle assenze, al mese tremendo senza vittorie e al ko contro il Borussia Dortmund che ha di fatto estromesso i milanesi dall’Europa, ha incamerato due vittorie consecutive in campionato con Fiorentina e Frosinone, tornando in corsa per le posizioni di vertice e proprio nel momento in cui sembrava che il tecnico avesse perso credibilità e la squadra fosse allo sbando.

Storico

C’è tanto del Milan di Pioli in questi ultimi due successi, a partire da qualche giocata classica del vecchio Milan dello scudetto come l’assist di Maignan per il gol di Pulisic (unico portiere della serie A capace di fornire tre passaggi vincenti in tre stagioni) e per proseguire con quell’orgoglio che i rossoneri tirano fuori non appena tutti aspettano la loro capitolazione definitiva. Pioli al capolinea, Abate e Ibrahimovic pronti a traghettare la squadra fino a giugno, Maldini che spara a zero sulla società: tutti ingredienti incendiari, tutto rispedito al mittente con due vittorie, 6 punti e qualche polemica in meno.

Singoli

Sabato sera contro il Frosinone, il Milan è stato sin da subito convinto e convincente, l’unica sbavatura l’ha commessa Tomori perdendo palla, ma ci ha pensato Maignan (qualcuno riesce addirittura a criticare quest’uomo) a salvare capra, cavoli e risultato, perché i rossoneri hanno segnato subito dopo. Ottima la prova di Theo Hernandez all’esordio da difensore centrale, superbi Pulisic e Jovic, positivi anche Loftus-Cheek e Chukwueze. La ciliegina sulla torta è stato il ritorno in campo di Bennacer, un altro capitolo di quel libro che il Milan non ha ancora finito di scrivere.

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