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Il Milan risorge nell’ora più buia: ed è festa per due

Malgrado una squadra falcidiata da infortuni e squalifiche, il Milan ritrova coraggio e solidità e porta a casa tre punti preziosi per non perdere contatto con la vetta. Gloria per il solito Maignan e per l’esordiente Camarda.

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MAIGNAN – Al 3’ della ripresa cancella il pareggio di Beltran praticamente fatto. Dopo il miracolo un erroraccio non da lui al 54’: un disimpegno sbagliato che Gonzalez non trasforma. Non sembra centratissimo e lo dimostra anche al 73’ quando esce a farfalle e innesca l’azione su cui la Fiorentina protesta per un calcio di rigore, poi non concesso. Al 95’ però bissa il prodigio salvando un gol di faccia su Mandragora sa 20 cm. 7,5 

CALABRIA – L’unico giocatore del Milan seriamente coinvolto nell’inizio gara, ma solo perchè dalle sue parti Sottil è parecchio intraprendente. Al 30’ ha l’opportunità di sbloccare il match ma rovina tutto con un passaggio telefonato a Terracciano. Una scelta inspiegabile con Jovic tutto solo e pronto a spingere la palla in porta. È comunque uno dei più incisivi tra i rossoneri e nella ripresa è chiamato anche a difendere con i denti. 6,5

THIAW – Fa il compitino su Beltran. Poco reattivo su Nico Gonzales che gli sfugge al 62’ e colpisce il palo alla destra di Maignan. Al 79’ devia in maniera maldestra un tiraccio di Sottil e per poco non sorprende il proprio portiere. Presente di testa quando nell’area di rigore rossonera piovono corner a tutto andare. 6

TOMORI – Esce fuori tempo al 39’ e lascia Nico Gonzalez libero di colpire con il suo pericoloso sinistro a giro. Per fortuna il mancino dell’argentino finisce alto. Al 56’ trattiene Bonaventura che gli sguscia alle spalle concedendo alla viola una punizione dal limite pericolosissima. Nel complesso però tiene botta, specie nel convulso finale quando la Fiorentina mette in fila ben 11 calci d’angolo. 6

HERNANDEZ – Inizio appisolato di Theo che si desta al 25’ solo per perdere un pallone sanguinoso in area che per poco non consente alla Fiorentina di passare in vantaggio. Inventa un buon filtrante alla mezz’ora per Chuckueze che si incarta in area. Allora inverte la posizione e parte lui tutto solo imbeccato da Jovic: fallo netto, rigore e gol. Al 75’ cerca di ricambiare il favore a Jovic ma il serbo non ne approfitta. 6,5

MUSAH – Pioli lo tiene in posizione avanzata, quasi alla Loftus-Cheek, ma l’ex Valencia non ha nè i tempi di gioco, nè la personalità dell’inglese. E purtroppo nemmeno la qualità nei fondamentali. Gioca con grande intensità quando sono gli avversari a manovrare, quando però la palla è tra i suoi piedi emergono evidente lacune tecniche. Attento però a coprire i buchi difensivi quando i suoi compagni partono all’offensiva. 6

REIJNDERS – Fatica a trovare una collocazione in campo senza gli abituali compagni e le consuete spaziature. Al 30’ però è geniale l’imbucata per Calabria che vanifica la grande intuizione dell’olandese. Nella ripresa però inspiegabilmente si spegne e la squadra ne risente non riuscendo più a ripartire. 5,5

POBEGA – Si guadagna la pagnotta con una buona copertura difensiva e in più sfiora il gol al tramonto del primo tempo con una zuccata precisa che costringe Terracciano al grande intervento. Salva un gol con una ribattuta su una botta di ‘Nzola a botta sicura. 6,5

CHUCKUEZE – L’oggetto misterioso del Milan tocca il primo pallone dopo 18 minuti di gioco e solo per innescare una ripartenza viola. Quando Theo lo manda in porta alla mezz’ora il nigeriano incespica da solo e crolla miseramente in area. In avvio di ripresa fa un bel movimento in area e raccoglie di testa un bel cross dalla sinistra, senza però riuscire a bucare Terracciano che sventa. C’è da dire che almeno partecipa al gioco, anche in fase difensiva, ma in attacco non riesce mai a trovare il dribbling giusto e la giocata vincente. 5,5

JOVIC – Di certo non è il brillante centravanti di cui il Milan avrebbe bisogno, però se i suoi compagni lo vedessero e lo servissero quando lui si smarca (vero Calabria?) sarebbe meglio. Ha una brillante intuizione quando infila un pallone per Theo Hernandez che viene abbattuto in area per un rigore sacrosanto alla fine del primo tempo. A 15’ dalla fine il terzino francese restituisce il favore al compagno mettendo Jovic solo davanti alla porta, ma il tiretto flaccido dell’ex viola non merita nemmeno un commento. La verità è che un attaccante che si rispetti certi gol non dovrebbe divorarseli. E invece Jovic… 4

PULISIC – Prima palla decente al 20’ e gran tiro di controbalzo che impegna Terracciano in un intervento plastico. Poi si vede poco, anzi non sfrutta a dovere un paio di palloni interessanti che gli capitano. Esce dopo un’ora di gioco in previsione della Champions. 5,5

dal 60’ LOFTUS-CHEEK – Ci mette centimetri ed esperienza, solidità e mestiere, quello di cui il Milan necessita più di ogni altra cosa. Certo, si ritrova a fare la seconda punta accanto a quell’ectoplasma di Jovic e non è il massimo. 6,5

dal 82’ CAMARDA – Entra nella storia del calcio italiano, e con lui Pioli che l’ha fatto entrare: è il calciatore più giovane della storia dell’intera serie A a esordire. E San Siro gli dedica un coro ancor prima che tocchi il pallone. 6 di incoraggiamento

dal 82’ KRUNIC – Si piazza sulla linea dei difensori accanto a Thiaw e Tomori, formando una difesa a 3 che diventa anche a 5 nei convulsi minuti finali. 6

dal 91’ FLORENZI – s.v.

PIOLI – Nel momento più complicato della stagione, il Milan conquista una vittoria difficile, sofferta, sudata, ma proprio per questo preziosa. Conquistare 3 punti oggi con una squadra così rabberciata può diventare un segnale forte per il prosieguo della stagione. Ancora una volta sono tante le occasioni da gol sprecate dal Milan sotto porta (Calabria, Pulisic, Chuckueze, Jovic), ma anche i miracoli di Maignan a salvare il risultato. Ora testa al Dortmund, in attesa di ritrovare piano piano tutti gli infortunati e dare finalmente un senso alla stagione. 6,5

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