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Analisi

Il Milan è primo, ha cuore, anima e aspetti da migliorare

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La sosta è arrivata, il Milan la benedice prima di tuffarsi nell’impegnativo trittico Juve-Psg-Napoli e si gode 15 giorni in vetta al campionato senza la presenza ingombrante dell’Inter. Vincere a Genova non è stato semplice, si sapeva che a Marassi i rossoneri avrebbero sofferto a sole 72 ore dalla trasferta di Dortmund e contro un avversario che al cospetto delle grandi riesce a tirar fuori le prestazioni migliori, eppure hanno strappato con le unghie e con i denti quella vittoria che li proietta al comando della classifica, risultato platonico ma che infonde fiducia ad un Milan che sembrava bollito dopo l’1-5 con l’Inter.

Cuore

La squadra di Pioli ha enorme carattere e voglia di vincere, anche nelle circostanze più complesse trova la giocata risolutrice, soffre, sembra sul punto di crollare, vacilla ma resta in piedi. A Genova sabato sera, il Milan ha cominciato male la partita, Pioli ha scelto le seconde linee in attacco, ma senza Leao e Pulisic la manovra è più lenta, inoltre il Genoa chiudeva tutti gli spazi e ripartiva pericolosamente. Alla fine, però, Pulisic la sbatte dentro con rabbia e Giroud si esibisce da portieri in interventi goffi ma coraggiosi, lenti ma efficaci, risultando l’eroe della serata ed incarnando alla perfezione l’anima di questo Milan.

Difetti

Primo posto in solitaria per due settimane e la consapevolezza di quello spirito che portò allo scudetto del 2022 e che si era un po’ perso l’anno scorso. Qualcosa da rivedere in questi 15 giorni, però, esiste: il Milan, tanto per cominciare, fa pochi gol, Giroud ultimamente sembra opaco, Jovic cammina, se non danno la scossa Leao e Pulisic la sensazione è che l’attacco fatichi ad innestare la marcia giusta. E la manovra milanista, in generale, quando non gira la catena di sinistra è lenta e compassata, urgono soluzioni alternative per velocizzare un gioco che decolla a sprazzi. Il Milan è primo, la lotta è solo agli inizi.

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