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Milan, prova di forza: tutti bravissimi, ma nota di merito per due

Grande prestazione dei rossoneri, frutto di un secondo tempo sontuoso. A segno Pulisic e Okafor, entrambi assistiti dal talento di Leao. Ottima prova anche di Adli.

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MAIGNAN – Un bel lancio di 60 metri in avvio per Pulisic, giusto per testare la solidità muscolare. Poi qualche intervento di ordinaria amministrazione che il portierone rossonero sfoggia con eleganza. 6,5 

CALABRIA – Dalle sue parti impazza il laziale più in forma, Zaccagni e il capitano rossonero lo anestetizza con bravura. 6,5

KJAER – Clamorosa dormita al 12’ che spalanca a Felipe Anderson un’autostrada verso Maignan, per fortuna del Milan l’attaccante laziale la spedisce fuori. Esce sempre molto alto su Castellanos ma non sempre con l’adeguato tempismo. Nella ripresa si scrolla di dosso un po’ di ruggine e alza la voce lì dietro, dimostrando che il vichingo rossonero c’è ancora. 6

TOMORI – Anche lui indeciso nella gigantesca opportunità concessa alla Lazio al 12’, probabilmente sorpreso dall’inatteso buco di Kjaer. Poi governa la sua area di rigore senza correre alcun rischio. Al 65’ ruba palla in anticipo e con una percussione centrale alla Baresi attraversa tutto il campo, tentando anche una velleitaria conclusione che si infrange sul muro laziale, con Giroud e Leao smarcati ai suoi lati. Subito dopo tenta di nuovo la via del gol con una zuccata feroce da calcio d’angolo, ma è troppo centrale per impensierire Provedel. 7

HERNANDEZ – Accompagna Leao sulla fascia ma anche Theo oggi manca stranamente di precisione negli appoggi. In apertura di ripresa prende il motorino, ingrana la marcia e parte: il risultato è che Marusic deve abbatterlo per fermarlo con giallo inevitabile. 6,5

LOFTUS-CHEEK – Ottima chiusura su Luis Alberto al 7’, poi si fa male ed è costretto a uscire prima della mezz’ora gettando nello sconforto la panchina e tutto San Siro. 6

ADLI – Dopo 30 secondi entra duro sulla caviglia di Luis Alberto rischiando il giallo…e forse anche qualcosa di più. Il segnale della garra che il pianista applica alla sua prestazione. Al 33’ ruba un pallone in pressione alta e mette in moto Leao che però non ne approfitta. Ribadisce la giocata due volte in pochi minuti al quarto d’ora della ripresa innescando Leao: dalla seconda arriva il gol di Pulisic. Quantità e tanta qualità al servizio della squadra. Pioli potrebbe aver trovato il regista giusto. Quando esce al 69’ tutto San Siro si alza in piedi per tributare una standing ovation al riccioluto talento rossonero. 7,5

REIJNDERS – Guendonzi monta su di lui una guardia spietata, togliendogli l’aria e lo spazio vitale. Al 38’ si fa scippare un pallone sanguinosa innescando una ripartenza devastante che, per fortuna del Milan, Luis Alberto sciupa in malo modo. Decisamente più grave l’errore sotto porta al tramonto della prima frazione di gioco: il tap in a porta vuota dopo la respinta di Provedel su Giroud è raffazzonata e il pallone bacia il palo e finisce fuori. L’inizio della ripresa dell’olandese però è di ben altro spessore: caccia ogni pallone con ferocia e tecnica sopraffina. Con l’uscita di Adli, Pioli prova l’ex AZ centrale davanti alla difesa, e Tiji fa il fenomeno anche nella nuova posizione. Secondo tempo da fuoriclasse. 7

PULISIC – I compagni lo cercano spesso, ma l’ex Chelsea non riesce a trovare spazio e tempo per la giocata vincente. È addirittura pernicioso in alcuni frangenti, non mostrando l’adeguata cattiveria, necessaria per far male. Poi all’improvviso una luce: assist di Leao dalla sinistra e sinistro tagliente dell’americano che buca Provedel e porta il Milan in vantaggio. Ci riprova subito dopo, ancora su assist di Rafa, ma stavolta non impensierisce il portiere laziale. 7

GIROUD – Non controlla a dovere più di qualche pallone interessante interrompendo sul nascere potenziali azioni pericolose. Allo scadere del primo tempo ha l’occasione giusta per sbloccare il risultato, ma conclude di destro e Provedel ci mette una pezza. Esce a 20 minuti dalla fine, festeggia in campo il suo 37° compleanno, ma senza il gol che avrebbe reso questa giornata indimenticabile. 6

LEAO – Inizio confusionario di Rafa, gioca a nascondino nei primi 20 minuti, quando gli arriva un pallone da trattare alla sua maniera, Leao incespica e rovina tutto. Al 32’ però è lui che chiama al primo difficile intervento Provedel con un sinistro insidioso. Nella ripresa si traveste da assist-man e confeziona un assist prezioso per Pulisic che porta avanti il Milan. La connection portoghese-americana si ricompone al 75’, ma stavolta Pulisic non approfitta della magia del 10 e si fa respingere la conclusione a botta sicura. Il fuoriclasse di Almada però non è ancora sazio e allora all’approssimarsi del 90’ si mangia letteralmente Casale e consegna all’amico Okafor un pallone solo da spedire in fondo al sacco. La sensazione sempre più forte è che sia lui a fare il bello e il cattivo tempo in casa Milan. 8

dal 28’ MUSAH – Entra a freddo per sostituire Loftus-Cheek infortunato. Si allarga subito molto consentendo a Pulisic di accentrarsi e in chiusura di primo tempo mette la palla giusta per portare il Milan avanti, ma i suoi compagni non ne approfittano. Al 73’ tenta anche la via del gol con un destro robusto e angolato, ma Provedel gli nega la gioia più bella. 6,5

dal 69’ OKAFOR – Tra lui e Leao c’è un rapporto di amicizia precedente al suo arrivo al Milan, e si vede quando al minuto 88’ il portoghese offre all’ex Salisburgo un cioccolatino che Noah spedisce in fondo al sacco. È il suo secondo gol consecutivo, non male. 7

dal 69’ POBEGA – Indossa l’armatura ed entra in campo per battagliare con gli agguerriti centrocampisti biancocelesti. Lo fa con arroganza, non arretrando di un metro. 6

dal 69’ FLORENZI – Entra con il giusto cipiglio, richiama con energia i suoi compagni all’ordine e al minuti 85’ salva su Isaksen lanciato a rete. 6,5

dal 82’ CHUKWUEZE – s.v.

PIOLI – La Lazio del primo tempo, racchiusa in 30 metri, mette in difficoltà il Milan con un pressing asfissiante e qualche rudezza di troppo. Poi nella ripresa la musica cambia: il tecnico rossonero trova le parole giuste e le contromisure adeguate e a San Siro va in scena un monologo di Leao e compagni. Il successo con due gol di scarto è perfino risicato. 7

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