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Analisi

Il Milan si gode Loftus-Cheek, tanto, troppo per gli altri

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L’impressione è la stessa che si ebbe nell’autunno del 1993 quando a Milanello sbarcò Marcel Desailly: Ruben Loftus-Cheek è uno di quei centrocampisti che si vede, si nota e si sente, esattamente come il francese che Capello accolse trent’anni fa e che contribuì a scrivere la storia del Milan. Alla squadra di Pioli mancavano a centrocampo tre caratteristiche: altezza, muscoli e potenza, doti che ha portato tutte insieme il possente calciatore inglese, scaricato dal Chelsea e raccattato da un Milan che ora se lo gode come una stella, nonostante piedi non eccelsi, ma presenza fisica a non finire.

Caratteristiche

Loftus-Cheek si vede ovunque: recupera palla, imposta il gioco e nella serie A attuale è una spanna sopra a tanti altri calciatori; non ci sarebbe da stupirsi se a fine campionato il centrocampista londinese avrà messo a referto 4-5 gol, oltre a quella sostanza che nella mediana rossonera non si vedeva da tempo. Sì, perché la molla che ha fatto scattare la scintilla a Pioli è stata la differenza fisica nei derby dell’anno scorso: Inter a schiacciare e a pressare, Milan ad arrancare. Loftus-Cheek non arranca dietro a nessuno, forse qualche pallone lo perderà, di certo chi glielo porterà via non avrà vita facile. Nuovo idolo.

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