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Analisi

Il Milan va che è un piacere. Gli appunti per Pioli dopo il Torino

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Due partite e due vittorie in campionato per il nuovo Milan, chiamato a fare risultato dopo le rivoluzioni estive ed apparso concreto, determinato e molto piacevole agli occhi dei tifosi che sia contro il Bologna all’esordio che sabato sera contro il Torino hanno ammirato non solo due bei successi, ma anche un gioco brillante, offensivo ed una squadra solida e cattiva, decisa a riprendersi con gli interessi gli stenti della scorsa stagione in cui troppi punti sono stati gettati al vento dai rossoneri. Per ora funziona quasi tutto in casa milanista e le due vittorie sono state limpide e nette, come riconosciuto pure dagli avversari.

Forti e belli

Il Milan gioca bene e concretizza, sabato sera il Torino è stato annichilito dalla squadra di Pioli, i cui giocatori arrivavano da tutti i lati del campo, praticamente ad eccezione di Calabria, Tomori e Thiaw (e ovviamente Maignan), tutti i rossoneri hanno calciato almeno una volta verso la porta granata. Pulisic, Leao e Giroud si ritrovano alla meraviglia, lasciando così tutto il tempo a Chukwueze per ambientarsi, così come Reijnders e Loftus-Cheek si sono presi il centrocampo, aiutati da un Krunic che si vede poco ma si sente tanto grazie al suo lavoro oscuro ma efficace.

Da rivedere

Certo, non è perfetto questo Milan (e ci mancherebbe), perché a volte la tenuta difensiva lascia a desiderare con qualche distrazione di troppo e perché per una squadra che corre alla velocità della luce, sprecare certi contropiedi con letture e scelte finali errate in alcune occasioni può essere deleterio. Dal calciomercato servirà, poi, un’altra punta, perché i movimenti di Okafor sono da esterno nonostante Pioli lo stia mandando a ripetizione da Giroud, lo stesso francese ha 37 anni sul groppone e di Colombo non si fidano. Con una difesa impenetrabile ed un vero vice Giroud, questo Milan si candida a protagonista assoluta della stagione.

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