Analisi
Pioli criptico, il Milan riflette sul futuro di De Ketelaere
“Se De Ketelaere resta o va in prestito? Non lo so“. Un dubbio espresso da Stefano Pioli al termine di Milan-Sampdoria che ha lasciato di stucco un ambiente convinto che, nonostante le enormi difficoltà incontrate dal fantasista belga nella sua prima annata italiana, la prossima sarebbe stata quella del rilancio in rossonero e della consacrazione di un calciatore pagato tanto la scorsa estate e su cui tanto il tecnico quanto i dirigenti erano e sono pronti a scommettere. E invece, complici pure le dichiarazioni d’amore di Brahim Diaz e l’insostituibilità di Krunic, le perplessità su De Ketelaere aumentano.
Valutazioni
Il Milan si sta prendendo tempo per decidere, per capire cosa accadrà proprio con il Real Madrid circa la situazione di Brahim Diaz che potrebbe tornare in Spagna o essere acquistato definitivamente dal club milanese, ma anche per capire se su De Ketelaere si possa realmente puntare l’anno prossimo dopo una stagione di rodaggio, come già accaduto con Bennacer e Tonali, ad esempio, timidi per i primi 12 mesi milanisti, letteralmente trasformati (nella mente e nelle giocate) dalla seconda annata in poi. Ogni storia è a sé, però, ed ogni singola maturazione anche, per cui una scelta sarà fatta solo a ritiro inoltrato.
Opzioni
Le possibilità, del resto, sono soltanto due: puntare su De Ketelaere in vista della stagione 2023-24 se anche il calciatore fornirà le giuste garanzie presentandosi al ritiro con una “faccia nuova” come disse Pioli proprio per Sandro Tonali nell’estate del 2021, e quindi trovargli una collocazione definitiva in campo e trasformandolo in un titolare fisso, oppure cederlo in prestito ad una formazione italiana di seconda fascia (Fiorentina o Monza, tanto per citare quelle che si sono già interessate al belga) e valutarne l’andamento fra un anno. L’investimento è stato importante, il Milan riflette, la fiducia è intatta ma non sarà eterna.
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