Tonali, prove da leader

E’ stata la stagione del riscatto e della consacrazione per Sandro Tonali, un po’ timido nell’annata d’esordio al Milan, squadra che il centrocampista bresciano ha di fatto preso in mano nell’ultimo campionato, diventandone perno e all’occorrenza anche risolutore, come dimostrano i gol decisivi per lo scudetto, arrivati contro Lazio e Verona nelle ultime giornate di serie A. L’apporto di Tonali è stato determinante, a dimostrazione che il Milan ci aveva visto lungo quando era riuscito ad acquistarlo dal Brescia, soffiandolo alla concorrenza dell’Inter che sembrava ormai ad un passo dal giocatore.

Crescita

Il primo anno, dicevamo, non era stato un granché: nessun gol, pochi guizzi, la sensazione che il ragazzo classe 2000 fosse ancora un pesce fuor d’acqua in un contesto importante come quello milanista. Serviva tempo, solo tempo, e come ha detto anche Pioli in una delle ultime conferenze stampa: “Tonali aveva una faccia diversa già dal ritiro estivo. Ho detto ai miei collaboratori: quello è un altro, non è lo stesso“. E i risultati si sono visti in campo: l’ex centrocampista del Brescia è diventato un lottatore, un combattente, ha spronato i compagni e litigato con gli avversari a muso duro, ha fatto gol.

Traguardi

Ma non è finita, ovviamente. Il prossimo obiettivo di Sandro Tonali dovrà essere quello di apportare gli stessi miglioramenti anche in campo europeo, perché il Milan, dopo lo scudetto, vuole tornare grande anche in Coppa Campioni. E qualche apprendistato il milanista lo sta facendo in Nazionale dove è sempre uno dei migliori: sabato scorso a Bologna contro la Germania, ad esempio, Tonali ha pressoché annullato uno come Kimmich, oltre a dimostrarsi un punto di riferimento per gli azzurri, segnale che, Italia o Europa che sia, per il giovane mediano rossonero l’importante è essere leader.