Milan-Zaniolo: perché sì, perché no

E’ quello di Nicolò Zaniolo uno dei nomi sottolineati sul taccuino di Maldini e Massara per rinforzare il Milan in vista della prossima stagione. I campioni d’Italia hanno tutte le intenzioni di farsi qualche regalo dopo lo scudetto e l’avvento della nuova proprietà non può che favorire tale desiderio, anche perché l’anno prossimo la squadra di Stefano Pioli verrà guardata come quella da battere ed avrà inevitabilmente addosso molta più pressione rispetto alla stagione da poco conclusa. L’attacco è forse il settore che maggiormente andrà rinforzato e l’idea Zaniolo è assai più concreta di altre.

Pro

Il giocatore della Roma è ancora giovane (classe 1999), di talento ne ha moltissimo e potrebbe essere l’ennesima scommessa vinta da Pioli e dal suo Milan, come accaduto per Leao, per Theo Hernandez e per Tonali. Ancora di difficile collocazione tattica, Zaniolo in rossonero potrebbe ritagliarsi un ruolo preciso, migliorare le sue prestazioni e diventare anche più prolifico in zona gol, perché le marcature sono ancora troppo poco se paragonate al talento del giocatore. La sensazione è che Pioli possa rendere Zaniolo un attaccante da 10-12 gol a stagione, potenzialità ad oggi non ancora espressa.

Contro

D’altro canto, però, va rimarcato anche che la crescita del giocatore romanista è stata frenata dai due gravissimi infortuni al ginocchio, subìti nel 2020, prima a gennaio e poi a settembre. La forma sembra ritrovata, ma la paura di una ricaduta e di una condizione non ottimale resta, specialmente se la spesa per il cartellino dovesse essere alta come sembra (la Roma chiede 60 milioni). Si parlava, poi, di collocazione tattica: trovare un ruolo ed inculcarlo nella testa del calciatore può richiedere tempo e non è detto che funzioni subito, motivo per cui a Milanello i ragionamenti dovranno essere ben ponderati e le valutazioni complete sotto ogni punto di vista.