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Bunker Milan, ma non si segna più: altro 0-0 che serve a poco

Il cammino dei piccoli passi non sembra essere quello giusto per puntare allo scudetto. Pioli blinda la difesa ma la verità è che il Milan sembra essere sulle gambe ed è per questo che non riesce più a segnare.

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MAIGNAN – Fa lo spettatore fino a inizio ripresa, quindi l’aquila è costretta a dispiegare le ali e volare sotto l’incrocio a togliere dal sette un destro velenoso di Vojvoda. Basterebbe questo a fargli meritare la palma di migliore in campo, poi SuperMike non sbaglia nulla. 7

CALABRIA – Stranamente silente per i primi 23 minuti, poi scavalla la metà campo e sfiora il gol con un tiraggiro di sinistro che costringe alla gran parata Berisha. Poi si limita all’ordinaria amministrazione, spingendo anche lui molto meno rispetto al solito. 5,5

KALULU – Fa tutto bene fino al 35’ quando commette una grave ingenuità su Zima che gli assicura un giallo sacrosanto. Poi si limita a mantenere la posizione. 6

TOMORI – Belotti gli crea più di qualche grattacapo. Al 17’ esce fuori tempo sul centravanti granata, lo abbatte a metà campo rimediando un inevitabile giallo. Un’altra uscita non esattamente corretta dell’inglese su Belotti lascia un’autostrada a Ricci al 32’, per fortuna del Milan la conclusione del granata sfila di un soffio a lato. Che non sia la sua giornata si intuisce dal disimpegno troppo timido che in avvio di ripresa rischia di mandare un granata in porta. Belotti rischia di fargli molto male al 65’, ma stavolta l’inglese riesce a riabilitarsi con un gran salvataggio. Partita di alti e bassi finita male per un problemino al polpaccio accusato da Fikayo. 6 

HERNANDEZ – Si preoccupa più di difendere su Singo che di contrattaccare. E la manovra rossonera inevitabilmente ne risente, finendo per pendere a destra.  Nel complesso passa più tempo a terra che in piedi, non suscitando minimamente la comprensione di Doveri che non gli fischia mai fallo a favore, nemmeno quando subisce un fallo nella ripresa che potrebbe garantire rigore al Milan. La fresca paternità non sembra avergli giocato granchè. 5

TONALI – Non sta vivendo un momento di forma brillante e la prova è offerta dalla maniera approssimativa con cui batte i calci da fermo. Quando si tratta di coprire però Sandrino c’è sempre: per conferma andare a riguardare la rincorsa di 60 metri al 25’ su Vojvoda lanciato nello spazio. Malgrado le difficoltà gioca una partita di grande intensità e al 75’ si erge a protagonista costringendo Berisha a una bella parata a terra per sventare una bella azione personale di Sandrino. Esce stremato a 10 minuti dalla fine. 6

KESSIÈ – Non sempre lucido nella gestione dei palloni. Senza dubbio i fischi lo stanno condizionando ma l’ivoriano è un altro giocatore rispetto al caterpillar dell’anno scorso. Al 48’ comunque è prezioso in chiusura su Pobega lanciato a rete e nella ripresa è uno dei pochi che cerca di mettere ordine. 6

SAELEMAEKERS – Tenta la conclusione dopo appena 1 minuto, rimpallata, ed è spesso la troppa frenesia che lo porta a commettere errori di ingenuità, anche gravi. Alla mezz’ora si rende protagonista di un’interessante percussione sulla destra conclusa con un contatto in area che però Doveri non considera falloso. Nella ripresa Pioli lo sposta in mezzo chiedendogli un lavoro da trequartista che Alexis onora sbagliando tutti gli ultimi passaggi tentati. Probabilmente per dissuadere il tecnico rossonero dal riprovarci ancora. Oggi abbiamo capito una volta per tutte perché Pioli continuava a schierare un Messias impresentabile anziché puntare su Saelemaekers. 4

BRAHIM DIAZ – Inizia sulla falsa riga della pessima prestazione contro il Bologna e sbaglia un paio di appoggi elementari. Al 10’ prova a svegliarsi con una percussione al 10’ che però non si conclude al meglio per i colori rossoneri. Con un Brahim Diaz così il Milan gioca sempre con un uomo in meno. Pioli lo capisce e al 55’ lo tira fuori e tenta il tutto per tutto con Messias. 4

LEAO – Orchestra una buona azione corale al 7’ al termine della quale arriva al tiro, che come spesso gli capita ultimamente, gli viene rimpallato. È questo lo spiacevole leit motiv del periodo: ogni giocata di Rafa, che sia un tiro, un passaggio, un lancio, un cross, viene sempre respinta dai difensori. Anche dopo delle strepitose azioni personali. Delle due l’una: o Leao è particolarmente sfortunato oppure le sue azioni sono diventate talmente prevedibili che gli avversari le riconoscono un quarto d’ora prima e le rispediscono al mittente. 4,5

GIROUD – Anticipato in velocità (e ci sta), soverchiato anche sulle palle alte (e qui ci sta un po’ meno) da quell’autentico fenomeno di Bremer. La sua prima conclusione, comunque rimpallata, arriva al 60’, segnale inequivocabile delle difficoltà del francese di vedere oggi la porta. 5

MESSIAS – Entra per dare nuova vitalità all’attacco rossonero al posto dello spento Brahim Diaz. Non che ci volesse molto in effetti. Al 62’, innescato da Kessiè, ha un’ottima opportunità per portare in vantaggio il Milan, ma il controllo di palla è approssimativo e l’occasione sfuma. Inutile dire, ennesima occasione persa. 5

KRUNIC – s.v.

GABBIA – s.v.

PIOLI – Per il tecnico rossonero è una sorta di spiacevole ritorno al passato: dopo qualche settimana di relativa tranquillità, infatti, l’infermeria di Milanello si riempie di poche ore privando Pioli di Bennacer, Rebic, Ibra, Castillejo, Romagnoli etc. etc. Per giunta, al cospetto di un Torino ben messo in campo, al Milan servirebbe pazienza, lucidità e concretezza per sfondare il muro del Toro. E invece le azioni rossonere sono un concentrato di confusione, approssimazione e frenesia. Alla fine lo 0-0 è il risultato inevitabile: Pioli blinda la difesa ma la sua squadra non segna più. E così è difficile vincere i campionati. 5

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