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Troppo Liverpool per un Milan a pezzi: gravi errori di due idoli rossoneri
Milan-Liverpool 1-2: Pioli fuori dall’Europa. Tomori illude i rossoneri, poi Salah e Origi ribaltano tutto mentre in Portogallo Griezmann, Correa e De Paul portano agli ottavi l’Atletico
MAIGNAN – Poco impegnato nella prima mezz’ora di gioco, quando però gli arriva il primo tiro in porta Mike non risponde presente: sulla sua respinta goffa e corta si avventa Salah che strozza in gola l’urlo di San Siro. Nella ripresa deve ancora inchinarsi a raccogliere il pallone in rete dopo un grave errore di Tomori. 5
KALULU – Ringhia sulle caviglie di Manè ma non è sempre preciso quando deve far ripartire l’azione. Riesce comunque a neutralizzare l’avversario anche se non spinge come fa abitualmente. 6
TOMORI – La prima conclusione rossonera verso la porta di Alisson è di Fikayo, una zuccata che però non impensierisce il portiere brasiliano. È il segno che però potrebbe essere la sua giornata e infatti è proprio Tomori a portare in vantaggio il Milan al 28’. Quello che poteva diventare l’eroe di giornata incappa però in una gravissima gaffe da cui nasce il raddoppio di Origi. 5
ROMAGNOLI – Quando riesce a fare il suo gioco, cioè anticipare l’avversario, è una sicurezza. Per farlo al meglio però occorre essere in perfetto stato di forma, condizione che, a causa di troppi infortuni, da troppo tempo Alessio insegue. Al 13’ prende una botta al costato da Origi facendo calare il gelo su San Siro: Gabbia inizia a scaldarsi ma il capitano resta in campo. È sua la giocata decisiva per il vantaggio rossonero: gira in porta il corner di Messias e costringe Alisson alla respinta approssimativa su cui si avventa Tomori per il gol. Torreggia in area ed è uno dei meno peggio del Milan. 6
HERNANDEZ – Passa una vigilia imbacuccato per un forte raffreddore che lo debilita, non la maniera migliore per approcciarsi al confronto con uno dei migliori attaccanti al mondo, Momo Salah. Non sta vivendo un momento brillantissimo e lo dimostra quando parte in velocità verso la porta avversaria: mai una giocata decisiva. Anche in fase difensiva offre ben poche garanzie, per sua fortuna ci pensa Krunic a offrirgli preziosa assistenza. Grave il black out nei confronti di Salah in occasione del pareggio inglese in chiusura di primo tempo. Nella ripresa le cose non sembrano cambiare, il francese perde diversi palloni in uscita, poi quando Klopp richiama Salah in panchina, Theo si scuote e prova a spingere. Niente di eccezionale ma almeno si fa vedere nella metà campo offensiva. 4,5
KESSIÈ – Subito una grande pressione alta a riconquistare il pallone, quasi a dettare i tempi ai compagni di squadra, peccato sbagli diverse volte il passaggio a smarcare un compagno in area. Si fa saltare troppo facilmente da Oxlade-Chamberlain in occasione del pareggio inglese. Un calciatore con le sue qualità non dovrebbe inchinarsi così docilmente agli avversari. In avvio di ripresa subisce un contatto in area che fa gridare al rigore, ma l’arbitro non è dello stesso avviso. Nel finale di partita Bakayoko lo mette solo davanti al portiere ma Kessiè si fa ipnotizzare da Alisson. Quello del presidente è un gol clamorosamente divorato, a suggello di una prestazione da dimenticare. 4
TONALI – Vederlo giocare è ormai uno spettacolo: intraprendente, efficace, duro nei contrasti ma abile nel palleggio, Tonali è il vero valore aggiunto di questo Milan. Straordinaria la ripartenza di Sandro al 27’, l’assist per Ibra meriterebbe miglior fortuna ma nel corner conseguente arriva comunque il gol. A inizio ripresa, con il Milan ormai in svantaggio, Pioli lo richiama in panchina in previsione del delicato match di sabato sera a Udine. 6,5
MESSIAS – Prima da titolare in Champions League dopo aver segnato il gol decisivo a Madrid che di fatto tiene ancora in corsa il Milan. Messias però non riesce mai ad accendere la luce fin quando, con l’uscita di Brahim Diaz, Pioli lo sposta al centro. A quel punto, al 60’, Junior trova lo spunto giusto per imbeccare Krunic, troppo poco però a questi livelli. 5,5
BRAHIM DIAZ – Fatica a trovare spazio tra le linee, schiacciato dal pressing ossessivo dei Reds e dalla fisicità soverchiante degli avversari. 5
KRUNIC – L’ottima prestazione contro la Salernitana convince mister Pioli a puntare su di lui per sostituire l’ultimo infortunato di stagione, Rafa Leao. Da un ottimo anticipo di Rade al minuto 8 nasce una punizione pericolosa per il Milan. Bravissimo anche a rientrare ed offrire copertura a Theo su Salah. È di sicuro uno dei più generosi e potrebbe anche festeggiare con un gol quando al 60’ Messias gli mette il pallone giusto sul destro, ma il bosniaco tira alto. Subito dopo è ancora Krunic a proiettarsi nel cuore dell’area inglese ma servito da Ibra controlla male il pallone e l’occasione sfuma. Esce sfinito nel finale. 6,5
IBRAHIMOVIC – La prima palla buona gli arriva al 27’ ma Ibra non la sfrutta a dovere. Poco male perchè dal corner conseguente arriva il gol del vantaggio rossonero. Anche al 42’ avrebbe l’opportunità di ripartire tutto solo sulla fascia destra, ma ancora una volta traccheggia, perde l’attimo giusto per crossare in mezzo dove lo aspettano ben 4 compagni smarcati. Una prestazione tutt’altro che rimarcabile, condita anche da qualche fuorigioco di troppo. La sforbiciata sbilenca al minuto 86’ è la fotografia della sua partita complicata. 5
BENNACER – Prova ad arginare la marea gialla e a costruire qualcosa di buono, ma non è semplice farlo oggi. 6
SAELEMAEKERS – Tanta frenesia ma poca lucidità per il belga. 5,5
FLORENZI – Entra e si presenta con un paio di cross sballati. Completa l’opera con qualche fallo di troppo e diversi appoggi fuori misura. Un grosso passo indietro rispetto alla buona prestazione di sabato. 5
BAKAYOKO – In pochi minuti prima rischia il frittatone perdendo una palla sanguinosa in uscita, poi mette Kessiè solo davanti al portiere. 6
PIOLI – Milan timido nel primo tempo, schiacciato dal pressing feroce del Liverpool. Troppi gli assenti per Pioli e alcuni rossoneri sono in campo in condizioni precarie. Se poi, ad una situazione oggettivamente difficile, si aggiungono anche gli errori dei due idoli rossoneri, Maignan e Tomori, conditi dalla peggior partita dell’anno di Kessiè, ecco che la mission diventa impossible. Peccato, sarà per il prossimo anno. 6
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