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Analisi

Milan: chi riscattare e chi no

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MILANO – Tornato in Coppa dei Campioni dopo 7 anni di assenza, il Milan inizia ad organizzarsi per rendere la rosa di Stefano Pioli ancor più competitiva, che possa affrontare tutte le manifestazioni senza essere in riserva di benzina e che, soprattutto, possa finalmente tornare a puntare in pianta stabile alle primissime posizioni della classifica di serie A. E per potenziare l’organico, la dirigenza rossonera dovrà prendere le adeguate decisioni circa i calciatori arrivati a titolo temporaneo ed il cui riscatto è tutt’altro che scontato.

Verso il sì

E’ il caso di Brahim Diaz, in prestito dal Real Madrid ed esploso nel finale di campionato. Lo spagnolo, soprattutto nel caso di un sempre più probabile mancato rinnovo di Calhanoglu, potrebbe il prossimo anno essere determinante fin dall’inizio in un Milan ritoccato. Maldini e Massara cercheranno di trattare col Real per il rinnovo del prestito, così come già deciso appare il riscatto di Tonali dal Brescia, nonostante i rossoneri possano chiedere uno sconto a Cellino. Discorso avviato pure col Chelsea per l’acquisto di Tomori, scelta avallata da proprietà, dirigenza, allenatore, compagni e tifosi.

Verso il no

Molto più complicati, invece, sono i dialoghi per Diogo Dalot e Soualiho Meité che con ogni probabilità torneranno rispettivamente al Manchester United e al Torino. Il terzino portoghese ha convinto poco e soltanto la mancanza di un’alternativa migliore potrebbe spingere il Milan a tornare su di lui, mentre sicuro è il ripensamento su Meité, quasi mai utile e spesso dannoso nelle occasioni in cui Pioli lo ha fatto giocare. Da queste operazioni comincerà a delinearsi il calciomercato milanista che forse mai come stavolta dovrà essere indovinato quasi al 100%.

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