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Riscatto Milan grazie a tre protagonisti: e adesso la Juve!

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DONNARUMMA – Tocca probabilmente il suo primo ed unico pallone dopo 82 minuti quando è costretto ad uscire ed abbrancare in presa alta un cross pericoloso del Benevento. 6 

DALOT – Gioca una signora partita e ad inizio ripresa confeziona un’azione bellissima, conclusa con un assist perfetto per Calhanoglu che sfiora l’incrocio del pali. Non è l’unica, confermando di essere decisamente un altro giocatore rispetto a quello timido ed impacciato visto per lunghi tratti della stagione. Dopo averlo criticato tanto, sarebbe il caso di considerare che se Dalot fosse davvero questo, un pensierino al riscatto forse si potrebbe fare. 7,5 

TOMORI – Sbaglia un facile appoggio al 4’ e offre una grande opportunità al Benevento che non ne approfitta, poi al minuto 11’ si lascia scappare Lapadula alle spalle, oscurato dall’ingombrante presenza di Donnarumma. Anche in chiusura di tempo si lascia anticipare di testa dal centravanti del Benevento, a conferma del momento non esaltante vissuto dall’inglese. Si riscatta con una grande chiusura su Gaich a 5 minuti dalla fine e finisce per meritare la sufficienza. 6 

ROMAGNOLI – Torna al suo posto dopo l’infortunio e una lunga assenza. Cerca di governare al meglio una difesa non più imperforabile come quella di qualche mese fa. In chiusura di primo tempo bravo a chiudere su Lapadula nel cuore dell’area rossonera. Per il resto ordinaria amministrazione. 6,5 

HERNANDEZ – Prende un po’ di botte, ma spinge con continuità. La prepotenza delle sue cavalcate non è quella dei suoi giorni migliori, ma riesce comunque ad essere molto pericoloso al 37’ quando con una sassata mancina costringe Montipo’ ad un intervento molto complicato. Questa è però la giornata del rilancio di Theo e alla fine il gol arriva, al 60’: imbuca perfettamente per Ibra che si fa parare il tiro, si fa trovare puntuale per il tap in e raddoppia. 7 

BENNACER – Eccellente il filtrante per Leao al 17’, la specialità di casa Bennacer. Ne pennella un altro al 35’ per Calhanoglu che serve il portoghese in area, ma anche stavolta il Milan non riesce ad approfittare delle intuizioni dell’algerino. Al 38’ è costretto a fermare Lapadula lanciato verso la metà campo avversaria e l’arbitro Calvarese lo sanziona immediatamente con un giallo. Dopo qualche minuto scalcia duramente anche Dabo, rischiando un rosso in maniera esageratamente sciocca. In chiusura di tempo innesca l’ennesima ripartenza rossonera, sprecata anche questa. Esce all’intervallo per evitare un rischioso secondo giallo, costringendo il Milan a rinunciare alla sua giornata di grazia. 6,5 

KESSIÈ – L’assist per il gol del vantaggio è di Ibra, ma il velo del Presidente che libera il corridoio centrale all’amico Calhanoglu è di rara intelligenza e bellezza. Gioca un primo tempo non ai suoi livelli abituali, ma quel pallone dimenticato per strada e offerto a Dabo che sfiora il pareggio al 50’ è difficilmente comprensibile. 6

SAELEMAKERS – Leao gli offre una palla gol che meriterebbe miglior trattamento al 13’. Non l’unica, purtroppo per il Milan, nella partita vibrante del belga. Voto a metà tra l’intensità della prestazione (7) e l’intollerabile superficialità davanti al portiere avversario (4). Se vuole proseguire da protagonista la sua carriera in rossonero, Alexis dovrà crescere molto alla voce “conclusioni verso la porta”. 5,5 

CALHANOGLU – Stappa la partita al 6’ segnando un gol bellissimo al termine di un’azione iniziata proprio dal turco. Al 13’ fa sfoggio di tutta la sua classe innegabile con un filtrante centrale per Ibra che non riesce a trasformare in due tempi. In chiusura di primo tempo ci riprova almeno un paio di volte senza fortuna. Ad inizio ripresa scortica l’incrocio dei pali alla destra di Montipò con un destro secco che avrebbe meritato la gioia del gol.  7

LEAO – Si fa vedere con due giocate importanti, prima un assist per Saelemaekers al 13’, poi una conclusione troppo leggera tutto solo davanti a Montipo’. Resta la rappresentazione più nitida per famoso proverbio “tutto fumo e niente arrosto”. A differenza delle sue ultime desolanti prestazioni, però, almeno stavolta Rafa dà segni di vitalità. 5,5

IBRAHIMOVIC – Grande lettura in occasione del gol del vantaggio rossonero: esce dall’area a prendere palla e libera Calhanoglu per il gol. Sbraccia e inveisce contro tutti i compagni, poi però non è abbastanza cattivo quando gli arriva le palle giuste da buttare in rete, ben quattro volte tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. È questo che accade quando si gioca abitualmente una partita si e tre no: ci si arrugginisce. Per fortuna del Milan, sull’ennesima ribattuta di Montipò, arriva prima Hernandez che ribadisce in rete per il raddoppio rossonero. Prezioso per la squadra, ma il primo a non essere contento della sua prestazione è proprio Zlatan. 5,5

TONALI – Si erge a frangiflutti quando il Milan ha bisogno di arginare le ripartenze avversarie. Quando però c’è da impostare, la differenza con Bennacer è purtroppo immensa. 5,5

REBIC – Nessuno si è accorto della sua presenza in campo. 5,5 

CASTILLEJO – Entra in campo e in un quarto d’ora riesce solo a rimediare un giallo stupido che gli varrà la squalifica per il big match contro la Juve. Una sciocchezza da fustigazione sulla piazza di Milanello. 4

CALABRIA – s.v.

DIAZ – s.v.

PIOLI – Il Milan risponde all’appello di Pioli e scende in campo concentrato, sbloccando subito il match con un grandissimo gol di Calhanoglu. Il problema però è sempre il solito: una quantità industriale di gol divorati a vanificare l’ottimo lavoro della squadra in fase di costruzione. Se a questo aggiungiamo anche le tante, troppe opportunità concesse al Benevento, è chiaro il motivo per cui da troppo tempo la squadra del tecnico emiliano fatica a tenere lo stesso ruolino di marcia del girone di ritorno. Per fortuna arriva il raddoppio di Theo ad alleggerire il patema d’animo di tutto l’universo milanista. 6

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