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Analisi

Milan: forse non sarà scudetto, ma i numeri parlano chiaro

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Il Milan continua a guardare tutti da lassù, è capolista dall’inizio del campionato e nulla per ora ha scalfito l’entusiasmo e le certezze di una squadra partita per lottare al massimo per il piazzamento fra le prime quattro e ritrovatasi invece a comandare una serie A particolare, strana, senza dominatori e che ha trovato proprio nella compagine di Pioli quella in grado di prendere in mano lo scettro ed issarsi al comando. Per quanto tempo, ovviamente, ancora non si sa, le rivali sono lì ed aspettano che i rossoneri cadano, speranza che almeno per il momento è rimasta vana.

Primati

Ma, al di là della classifica finale che leggeremo solo il 23 maggio, il Milan sta riscrivendo i suoi record personali, a cominciare dall’imbattibilità stagionale con una sola sconfitta in campionato (l’1-3 con la Juventus all’Epifania) che dopo 17 giornate vale l’aver eguagliato il Milan 1993-94 di Capello e quello 2003-2004 di Ancelotti, meglio solamente le edizioni 1991-92 e 1992-93 nelle quali i rossoneri dopo 17 turni non avevano ancora conosciuto il sapore della sconfitta. E poi i punti: più dei 40 conquistati dalla squadra di Pioli, infatti, è riuscito solo lo squadrone di Carlo Ancelotti che nel già citato 2003-2004 ne aveva inanellati 42.

Significati

In comune c’è ovviamente l’esito finale, perché tutti questi Milan dei record al termine dei rispettivi campionati hanno portato poi a casa lo scudetto. E se ciò non significa che automaticamente anche il Milan attuale finirà col festeggiare la conquista del tricolore a fine stagione, vale comunque la pena sottolineare quanto i risultati di questa squadra siano fuori dal comune, oltre qualsiasi aspettativa di inizio stagione, motivo per cui, se è vero che il quarto posto rimane il traguardo numero uno quest’anno, chi vieta all’intero popolo milanista di guardare ancora più in alto? Con numeri così, del resto, non pensarci sarebbe un peccato per nulla veniale.

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