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Analisi

Milan nel caos, anche Raiola dice no

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MILANO – “Potrebbe esser peggio, potrebbe piovere”. Forse è questa, ad oggi, la citazione cinematografica più calzante per il momento che sta vivendo il Milan, riverso su sé stesso dopo anni di delusioni e l’ennesimo rimpasto tecnico-dirigenziale, iniziato con la lite fra Boban e Gazidis, proseguito coi dubbi di Paolo Maldini e che condurrà con ogni probabilità al cambio di allenatore e dirigenza il prossimo giugno. Un pessimo segnale di continuità per un club alla ricerca di un rilancio sempre più complicato, ma soprattutto un preoccupante avviso per chi già da tempo nutre seri dubbi sul progetto di rinascita rossonero.

Perplessità

E’ il caso, ad esempio, di Mino Raiola che dopo gli scontri con la coppia Fassone-Mirabelli circa tre anni fa, aveva rinsaldato il suo rapporto col Milan, soprattutto nell’ultimo anno quando a capo dell’area tecnica c’era la coppia Boban-Maldini a fornire garanzie sulla serietà del lavoro e sulle ambizioni di riscatto della società milanese. Anche perché il procuratore campano si era diverse volte scagliato contro la proprietà affermando che le azioni e le idee del fondo Elliott (e quindi di Gazidis) non potevano andare di pari passo con la volontà di riportare il Milan ad alti livelli, anzi, ne bloccavano profondamente l’ascesa.

Fuga

Ed ecco che ora con gli addii di Boban e Maldini, Raiola è pronto ad allontanarsi da Milanello portando via tutti i suoi assistiti e distaccandosi del tutto dall’area milanista. E se per Zlatan Ibrahimovic non servirà un grande appoggio da parte del suo agente, coi dubbi dello svedese già in atto e le possibilità di una sua permanenza a Milano anche per l’anno prossimo pressoché azzerate, altamente probabile è che Raiola blocchi ogni tentativo di rinnovo per Bonaventura e Donnarumma col portiere che andrebbe automaticamente sul mercato già in estate. Il capolavoro di Gazidis, insomma, prosegue senza ostacoli.

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