Analisi
Il nulla del Milan nel nulla di San Siro

La grande euforia e l’estremo entusiasmo estivo hanno lasciato il posto allo scoramento dopo il ko del Milan nel debutto di campionato contro la neo promossa Cremonese che ha passeggiato sui resti di una squadra costruita male da una società senza né capo né coda. Neanche Massimiliano Allegri sembra capirci qualcosa ma, del resto, gli vendono e gli comprano calciatori a casaccio, rendendo complicata la gestione di un gruppo incompleto, fatto di acquisti al risparmio e giocatori sempre col cartellino del prezzo al collo. Le speranze estive dei polli, insomma, si sono già esaurite.
Stadio
E poi c’è San Siro. Tanto nella sfida di Coppa Italia col Bari, quanto per la gara con la Cremonese, infatti, lo stadio milanese è stato preda dei figuranti, gente con maglie di Tottenham e Galatasaray che applaudivano per qualsiasi cosa, ridendo, tracannando birra e inanellando storie su Instagram come da perfetto protocollo del pacchetto “Milano Experience” voluto da Furlani, Scaroni e compagnia bella. Gridolini, risate, nessun coro, il Milan ha giocato praticamente in trasferta in entrambi i casi, col tifo (quello vero) delle curve avversarie, incredule di fronte ad un San Siro pieno ma vuoto allo stesso tempo.
Rimedi
Molti tifosi si stanno chiedendo cosa possa fare il Milan per non rendere questa stagione simile alla scorsa. Rispondere è facile: servirebbe un cambio immediato di proprietà, una società ambiziosa, una dirigenza che capisca qualcosa di pallone. Tare è un altro figurante, Allegri non moltiplica né pani e né gol, si intasca 5 milioni l’anno e lavora in uno stadio che ride e applaude a comando e per una società che non gli chiede nulla più del minimo indispensabile. I tifosi, invece, possono smettere di preoccuparsi di quanto (non) accade in campo e contestare ferocemente questo scempio infinito.
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