Pagelle
Milan: tre punti miracolosi contro arbitro, cartellini e infortuni
Preziosissima vittoria conquistata dopo oltre un’ora giocata in inferiorità numerica. Per il Milan segna Chukwueze, poi due gol annullati all’Udinese, l’ultimo al 97’, entrambi per pochissimi centimetri.

MAIGNAN – Nel valzer dei capitani (il quinto della stagione), Fonseca oggi sceglie Magic Mike, forse l’uomo realmente più carismatico di questo Milan. Dalla mezz’ora in poi cominciano a spiovere palloni nella sua area e Maignan vola da una parte all’altra per respingerli, deviarli, bloccarli e anestetizzare le incursioni dei giganti friulani. 7
EMERSON ROYAL – Resta bloccato, come Fonseca vuole vederlo e, a parte qualche passaggio sbagliato, non commette errori. E se sbaglia qualcosa è bravo a rimediare, come al 70’ quando prima perde palla, poi la recupera. 6,5
THIAW – Torna in campo dal primo minuto dopo una lunga epurazione in panchina. Di fronte c’è il gigante Lucca ma il tedesco lascia che a sbrigarsela sia quasi sempre Pavlovic. Al 63’ ha un’intuizione geniale: spazza via con un fendente che quasi lancia Pulisic in campo aperto, ma l’americano arriva tardi di un soffio. 6,5
PAVLOVIC – Un altro che riparte con una maglia da titolare dopo qualche settimana in panchina. Mostra subito un sinistro educato quando lancia Okafor alle spalle dei difensori friulani dopo 9 minuti. Si scontra a più riprese con Lucca, portandone anche i segni sul volto, ma non arretra mai di un solo centimetro. Il gladiatore che al Milan serve come il pane. 7
TERRACCIANO – Gioca un primo tempo in punta di piedi, senza strafare e senza commettere errori, anche se il Milan balla pericolosamente proprio da quella parte. A inizio ripresa però mostra tutta la sua desuetudine al calcio giocato con un’entrata scomposta – e inutile – a metà campo che gli vale il giallo sacrosanto. Subito dopo si perde letteralmente Ehizibue al 55’ che solo davanti a Maignan schiaccia fuori. 5,5
FOFANA – Definirlo la diga imprescindibile di questo Milan finisce per essere riduttivo. Il francese è l’uomo ovunque di Fonseca. Il problema si porrà quando il tecnico sarà costretto a farlo rifiatare. 7
REIJNDERS – Uno spettacolo vederlo smistare il pallone sempre al compagno smarcato. E in più non rinuncia a qualche scorribanda offensiva, come quella al 20’ con il sinistro dell’olandese che sibila alto sulla traversa. Poi però è il protagonista sfortunato del contatto con Lovric lanciato a rete e alla mezz’ora rimedia un cartellino rosso sanguinoso che costringe il Milan all’inferiorità numerica per due terzi di partita. La verità è che quell’intervento non può mai essere da espulsione, anche perchè è Lovric a cercare l’olandese e non il contrario. 6
CHUKWUEZE – Miglior ritorno in campo da titolare non poteva sognare: l’assist di Pulisic è invitante, ma il mancino di Samu è tagliente e Okoye non può nulla. A inizio ripresa subisce un pestone terrificante che poteva valere il rosso per Toure – e la parità numerica – e invece l’ineffabile Chiffi nemmeno ammonisce il difensore friulano. 7
PULISIC – Sempre più leader di questa squadra: da esterno d’attacco o trequartista centrale cambia poco, nel tabellino rossonero (marcatore o assist man) il nome di Pulisic c’è sempre. Stavolta è suo il tocco magico che unisce la giocata di Okafor alla conclusione di Chukwueze per il vantaggio milanista. Non si ferma mai, una specie di Duracell, e il suo lavoro in campo pesa, sia in attacco che in difesa quando c’è da serrare le fila e stringere i denti. Al 75’, in piena area bianconera e circondato dai difensori avversari, riesce a girarsi e costringere Okoye all’intervento miracoloso. 7,5
OKAFOR – Pavlovic lo pesca bene al 9’ ma lo svizzero tira debolmente tra le mani di Okoye. Si riscatta alla grandissima con lo strappo bruciante su Zemura al 12’ che innesca l’azione del vantaggio rossonero siglato da Chukwueze. Ottimo anche il cross per la zuccata di Morata al 18’. Nel finale di primo tempo dimentica colpevolmente Ehizibue che segna, ma per fortuna del Milan in leggerissimo fuorigioco. Nell’intervallo resta negli spogliatoi, ma solo per compensare l’inferiorità numerica. 6,5
MORATA – Torna al suo antico ruolo di centravanti ed è il solito professore di movimenti e occupazione spazi. Al 18’ ha sulla testa la palla giusta per il raddoppio ma colpisce troppo pulito e non impegna Okoye. Costringe Bijol a un paio di fallacci da cartellino, anche se Chiffi estrae il giallo solo al secondo sgambetto alla fine del primo tempo. 6,5
dal 62’ MUSAH – Fonseca lo getta nella mischia a coprire la voragine lasciata lì in mezzo da Reijnders. Yunus svolge bene il suo lavoro e riesce anche a uscire palla al piede un paio di volte con efficacia. Pecca però di eccessiva sicurezza al 71’ quando perde una palla e quasi manda in porta l’Udinese. 6
dal 72’ ABRAHAM – Entra per far rifiatare Morata e regalare fisicità al Milan e tempo due minuti ha un’occasione colossale per il raddoppio milanista. L’ex giallorosso si impappina a due metri dalla porta, inciampa, sbaglia un gol fatto e riesce pure a farsi male. Un disastro epocale. s.v.
dal 77’ LOFTUS-CHEEK – Richiamato in fretta e furia per sostituire Abraham appena entrato e subito rotto. Al minuto 82’, innescato da Pulisic, tenta la conclusione da posizione impossibile, ma senza fortuna. s.v.
dal 87’ TOMORI – s.v.
FONSECA – Chiamatele punizioni, chiamatelo turnover, fatto sta che mister Fonseca rivoluziona la squadra lasciando in panca in un colpo solo Leao, Tomori e Abraham, oltre a Theo che si è fatto fuori da solo e Gabbia acciaccato. La scelta azzardata sembra pagare e il Milan infatti parte bene e va in vantaggio proprio con una giocata dei nuovi innesti. Poi l’espulsione di Reijnders spariglia le carte in tavola ma a quel punto la squadra erge una barricata insormontabile davanti a Maignan. Guidati con maestria dalla sapienza tattica di Fofana, dalla cattiveria agonistica di Pavlovic e dal magistero offensivo di Pulisic, i rossoneri portano a casa una vittoria importantissima per rilanciarsi in campionato ma soprattutto per il morale della squadra e dell’allenatore. 7
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