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Analisi

Finisce il Milan di Pioli, il nuovo corso non può che ripartire da un nome

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Il Milan di Pioli termina alle 23 esatte del 18 aprile 2024, ovvero al triplice fischio di Roma-Milan di Coppa Uefa, una delle partite più assurde ed ignobili dei rossoneri da quando il tecnico è l’ex laziale. Rimaneva solo l’Europa per salvare la stagione e la panchina di Pioli, ma il Milan è stato capace all’Olimpico di fare peggio dell’andata, attaccando a casaccio con 3, 4, 5 punte, solo per la superiorità numerica e senza creare lo straccio di un’azione decente, anzi, rischiando a più riprese di buscare pure il terzo gol. Inutile commentare una doppia sfida impari, il Milan se ne va a casa così come il suo allenatore.

Futuro

La stagione è finita, del derby di lunedì interessa solo a qualche fessacchiotto che vorrebbe prolungare l’agonia di uno scudetto ormai già assegnato, ed è ora che la società milanista inizi a pensare al nuovo corso che non può che ripartire da un nome e un cognome da scrivere a caratteri cubitali: Antonio Conte. Che Zlatan Ibrahimovic si attacchi al telefono e contatti immediatamente l’allenatore salentino prima che firmi con altri, che si inizi un nuovo ciclo con un tecnico rabbioso, affamato e con la mentalità vincente che il Milan contro la Roma non ha avuto in 120 minuti. E ora sotto col derby? Ma per favore!

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