Analisi
Il Milan aspetta Leao, ma il rischio è dietro l’angolo
MILANO – Arrivato a Milano la scorsa estate coi galloni del grande talento e del potenziale fuoriclasse, Rafael Leao si è lentamente afflosciato su sè stesso, incapace di far affiorare le sue qualità tecniche in un Milan mediocre e confusionario, esattamente come la punta lusitana, mai in grado di fare la differenza, nè in zona gol (appena 2 le reti messe a segno in campionato) e nè come uomo assist. Nemmeno l’arrivo a Milanello di Zlatan Ibrahimovic, che pure aveva preso Leao sotto la sua ala protettrice tanto da far cedere Piatek in fretta e furia, è servito a rigenerare l’ex calciatore del Lille, scomparso pian piano dai radar di Pioli che ne ha ridotto notevolmente l’impiego in campo.
Pecche
Ora che la stagione è ferma, il Milan si interroga sull’avvenire di Leao, pagato oltre 30 milioni ed ancora immaturo, acerbo e non perfettamente adattato al duro calcio italiano. Il portoghese è spesso apparso un pesce fuor d’acqua, quando è stato schierato come centravanti ha mostrato un istinto del gol pari allo zero, quando ha fatto l’attaccante laterale si è prodotto in lunghe cavalcate palla al piede, terminate tutte o quasi con un nulla di fatto, tanto che più di un tifoso rossonero lo ha paragonato a Mbaye Niang che, in fondo, aveva i suoi stessi difetti.
Futuro
Ma il club milanista non si può permettere di disperdere quel patrimonio economico uscito dalle casse del Milan meno di un anno fa. Logico, dunque, che la proprietà rossonera voglia che si punti tanto su Leao nella prossima stagione, ma il punto è che senza una guida solida e temperamentale, il calciatore lusitano difficilmente colmerà le sue lacune; con un Milan totalmente composto da under 24, chi è già inesperto farà ancora più fatica, col rischio (più che concreto) che elementi come Leao finiranno in un tunnel dal quale uscire senza braccia forti che li tirino fuori sarà assai complicato.
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