Analisi
Il Milan delle controrimonte suscita sempre più interrogativi
Dobbiamo dirvi la verità: scrivere un articolo dopo una partita del Milan sta diventando sempre più complicato. Dal titolo al contenuto, infatti, è dura raccapezzarsi, capire da dove incominciare e dove andare a finire, perché questa squadra è tutto e il contrario di tutto, mette insieme due ma anche tre versioni diverse nella medesima gara, ne ha vinte due allo stesso modo (Udine e Frosinone) e perfino con la stessa (improbabile) maglia, suscitando in molti l’interrogativo: ma il vero Milan qual è? E la risposta, probabilmente, è che il Milan è questo, imprevedibile, bizzarro e schizofrenico.
Pregi
I rossoneri, va detto, hanno cuore, anima e volontà, qualità che forse vanno oltre le pecche, oltre la difesa colabrodo, perché permettono alla compagine di Stefano Pioli di riacciuffare e capovolgere partite che molti altri perdono o comunque non vincono. Non è un caso, del resto, se il Milan ha vinto in identica maniera sia a Udine che a Frosinone, trovando i gol decisivi dalla panchina (Okafor e Jovic), altro elemento da sottolineare e che testimonia come tutti nel gruppo milanista siano coinvolti, perfino chi come Jovic è passato da ameba a salvatore della patria come un Massaro o un Tomasson d’annata.
Difetti
Tutto ciò, come detto, fa passare in secondo piano le lacune che pure ci sono e sono parecchie. Abbiamo accennato ad una tenuta difensiva da squadra di medio bassa classifica e che ormai coinvolge pure il portiere, perché anche Maignan ci sta mettendo del suo incassando gol con facilità e non risultando esente da colpe. Leao continua nel suo digiuno da gol, ma almeno a Frosinone ci ha messo qualche scatto dei suoi offrendo a Giroud la palla dell’1-0 e tenendo in ansia la difesa ciociara per tutto l’incontro. C’è tanto da dire, ma ci si capisce poco: il Milan è saldamente terzo e sogna l’Europa, il resto oramai è mera cronaca.
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