Analisi
Milan: giovani, seconda squadra ed ambizioni forti
Il Milan si qualifica ai quarti di finale della Coppa Italia battendo il Cagliari a San Siro e compiendo il primo passettino verso uno degli obiettivi stagionali perché, sempre meglio ricordarlo, coppe, trofei e vittorie continuano e continueranno sempre ad essere la linfa vitale dello sport, alla faccia di piazzamenti, superleghe e calcio spezzatino. Un Milan arrembante e pieno zeppo di giovanotti, motivati e coraggiosi, con la voglia di mettersi in mostra davanti all’allenatore che ha dato loro fiducia, alla dirigenza e ai tifosi, contenti di aver ammirato una bella gioventù che porta la squadra rossonera avanti in coppa.
Under 23
E si riapre, così, anche il discorso sulla squadra B che il prossimo anno potrebbe sbarcare in serie C come già fatto da Atalanta e Juventus. L’idea è senza dubbio sensata, ma il punto fondamentale è che, a prescindere da seconde squadre o Coppa Italia, i giovani bravi ci siano: se il Milan fosse quello di 10-15 anni fa senza talenti nelle giovanili o quasi, anche la formazione under 23 servirebbe a poco, così come ora che ci sono i Traoré, gli Jimenez, i Simic e compagnia cantante, la squadra B potrebbe essere la ciliegina sulla torta verso il definitivo salto di qualità per ragazzi comunque di talento e prospettiva.
Traguardi
Anche perché, va detto, le seconde squadre sono destinate al limbo della serie C, con l’impossibilità di andare oltre e il terrore del fallimento in caso di retrocessione in D, con la conseguenza che le partite (come dimostrano Atalanta e Juventus) spesso e volentieri sono asettiche e noiose. Ma di questo si parlerà in seguito, oggi vanno fatti i complimenti a Pioli e al Milan dei giovanotti che mette in cassaforte il passaggio del turno in Coppa Italia ed inizia come meglio non avrebbe potuto un 2024 che dovrà riportare un trofeo a Milanello dopo due anni di attesa, ormai troppi per le ambizioni di un club simile.
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