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Analisi

Theo Hernandez, l’errore è sempre lo stesso

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Alzi la mano chi non se lo aspettava: Theo Hernandez era in diffida alla vigilia di Genoa-Milan e la sua ammonizione a Marassi non era praticamente quotata, così come la conseguente squalifica in vista di Milan-Juventus del 22 ottobre prossimo. Del resto, un calciatore diffidato già dopo 7 giornate fa suonare qualche campanello d’allarme, anche se Hernandez non è nuovo a simili situazioni che, nell’ultimo anno, ne hanno condizionato il rendimento anche al netto della forza, del talento e della potenza del francese che resta, comunque, il miglior terzino del campionato, nonché (statistiche alla mano) anche il più ammonito.

Repetita iuvant

Theo Hernandez dà l’impressione di non aver imparato nulla o quasi dal passato, perché le sue ammonizioni sono tutte uguali: muso contro muso con gli avversari, oppure ancate esagerate e gratuite che spediscono il rivale di turno a ruzzolare per decine di metri e gli arbitri obbligati a tirar fuori il cartellino giallo. Il tutto per mostrare al mondo intero di essere più virile degli altri? Sembra troppo poco per un giocatore che non dovrebbe dimostrare niente a nessuno, ma rendere per ciò che è, ovvero un fuoriclasse, evitando ammonizioni inutili e squalifiche che altro non fanno che avvantaggiare gli altri.

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