Il Milan ha rialzato la testa. Pioli si gode un atteggiamento nuovo

Terza vittoria di fila fra campionato e Coppa Campioni, terzo 1-0, terza volta consecutiva con la porta inviolata. Sembra poco per chi è campione d’Italia in carica, è invece moltissimo per una squadra che nel mese di gennaio è stata travolta e seppellita da chiunque, incassando gol a raffica e perdendo come mai le era accaduto da quando Stefano Pioli si è insediato sulla panchina milanista ad ottobre del 2019. I rossoneri, passata la buriana, si sono riorganizzati, la difesa a 3 sembra dare maggiori garanzie, ma soprattutto la formazione milanese appare totalmente diversa quando scende in campo.

Mentalità

Il Milan che ha vinto contro Torino, Tottenham e Monza non è il più scintillante della storia, anzi, nei minuti finali al Brianteo ha sofferto parecchio, anche se i biancorossi, al di là del palo di Ciurria, non hanno creato grattacapi clamorosi ai rossoneri, tenuti però sotto scacco da un arrembaggio quasi continuo che ha inevitabilmente spaventato Pioli e i suoi. Certo, però, il nuovo Milan è più motivato, più concentrato e meno timoroso di prima, ha capito nuovamente come soffrire ed uscire indenni anche dalle battaglie più complicato. Senza questa mentalità, del resto, col Tottenham sarebbe finita male.

Convalescenza

I rossoneri, comunque, non sono ancora del tutto guariti e qualche spiffero potrebbe essere ancora fatale all’ex malato gravissimo ora in evidente ripresa. La fiducia di Tatarusanu e di una difesa ritrovata che ha scoperto pure il talento di Malick Thiaw, l’imminente (si spera) rientro di Maignan, la verve di Brahim Diaz e Messias, i progressi di De Keteleaere, comunque, fanno ben sperare Pioli a cui ora serve che la sua squadra non si fermi, vinca le prossime due difficili partite contro Atalanta e Fiorentina, rimettendosi in buona posizione per quel quarto posto di vitale importanza.