Analisi
Milan: Pioli e l’enigma attacco per Salerno
Mancano meno di venti giorni alla ripresa della serie A dopo la lunga sosta di fine autunno-inizio inverno, dovuta alla disputa dei Mondiali in Qatar. Il 4 gennaio alle 12:30 il Milan scenderà in campo allo stadio Arechi di Salerno, ospite di quella Salernitana che meno di un anno fa diede enorme filo da torcere alla squadra di Pioli. Proprio il tecnico rossonero, che come missione ha quella di rimontare lo svantaggio dal Napoli capolista, sta studiando già la formazione che potrebbe scendere in campo contro i granata, con particolari dubbi circa il reparto offensivo su cui ad oggi nulla è scontato.
Acciacchi e ritardi
Detto che il Milan andrà in scena con l’ormai collaudato 4-2-3-1, c’è da capire come starà Origi che ha accusato nuovi acciacchi muscolari e che potrebbe non recuperare per la prima partita del 2023. Scontata anche l’assenza di Ibrahimovic che non forzerà i tempi e non rientrerà prima di febbraio, da valutare Giroud che, com’era ampiamente prevedibile, ha giocato i Mondiali fino alla fine, con la favoritissima Francia giunta in finale e con le condizioni fisiche del centravanti tirate sino allo stremo delle forze. Giroud potrebbe partire dalla panchina a Salerno, aprendo altri scenari per Pioli.
Soluzioni
L’ipotesi più probabile, senza il francese e senza Origi, è quella che porta ad Ante Rebic, già utilizzato n altre partite come terminale offensivo della manovra milanista, nonostante non sia quello il suo ruolo preferito. Da escludere l’impiego di Lazetic dal primo minuto, mentre qualche possibilità in più esiste per De Ketelaere che, seppur è visto da Pioli come trequartista, ha già ricoperto nel Bruges il ruolo di attaccante e potrebbe essere la mossa a sorpresa per scombinare i piani della Salernitana che preparerà la sfida con marcature fisse su un centravanti di ruolo.
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