Tre errori che il Milan non deve commettere la prossima stagione

Il Milan si è appena lasciato alle spalle una delle stagioni più belle ed esaltanti della sua storia, con uno scudetto conquistato sui rivali interisti e festeggiato come pochi altri e, soprattutto, dopo 11 lunghi anni di attesa. Ma la vita, e di conseguenza anche lo sport, proseguono e l’imperativo in casa rossonera è guardare avanti senza crogiolarsi troppo su una vittoria che è stata meravigliosa ma che non deve rimanere un caso isolato. E’ fondamentale, allora, che a Milanello non si commettano alcuni errori che potrebbero rendere il prossimo campionato al di sotto delle attese.

Pericoli

Tanto per cominciare, Pioli (ma anche la dirigenza) dovrà essere bravo a tenere ancora altissime le motivazioni, perché il Milan non ha vinto lo scudetto per caso e non ha raggiunto il massimo traguardo possibile. Il Milan è all’inizio e non alla fine di un percorso, motivo per il quale il titolo dell’anno scorso non è la vetta massima, ma la prima tappa di un ciclo. Attenzione, però, a non eccedere in senso contrario: il Milan è campione d’Italia ma non è diventata la squadra più forte del mondo e non è vero che la serie A riparte con gli 86 punti fatti dai rossoneri, la serie A riparte con 20 squadre a zero punti.

Basi

Infine, il calciomercato, e qui la palla passa soprattutto a proprietà e dirigenza. La strategia del Milan è stata premiata, così come quegli acquisti che non avevano esaltato la piazza ma che si sono poi rivelati funzionali e decisivi nella vittoria del tricolore. Giusto, allora, proseguire in questo senso, ma senza dimenticare che anche gli altri si rinforzano e che la qualità e la competitività del campionato potrebbero innalzarsi; nei ruoli in cui la rosa di Pioli è carente, allora, il Milan dovrà fare uno sforzo (anche economico) e lasciare all’allenatore un gruppo con cui vincere ancora e a lungo.