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Delirio Milan: che bell’aria si respira lassù. E bentornato al figliuol prodigo

Rossoneri falcidiati dagli infortuni e pure in svantaggio a inizio ripresa. Questo gruppo però ha metabolizzato qualcosa di nuovo rispetto agli scorsi anni e oggi è capace di ribaltare un match così importante anche con mezza squadra fuori.

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MAIGNAN – Sfoggia un paio di dribbling su Kean a due metri dalla linea di porta che provocano un brivido gelido sulla schiena dei tifosi milanisti, ma alla fine ha ragione Mike. Il primo tiro verso la sua porta arriva al 55’ peccato però che finisca in fondo al sacco con un intervento non limpidissimo che manda il pallone a sbattere contro la pancia di Gabbia. 6 

TOMORI – Gli capita sul sinistro la prima preziosa palla gol della serata, dopo appena 4 minuti, ma la spedisce in curva. È forse il meno brillante dei difensori rossoneri, anche ammonito a inizio ripresa. 6

GABBIA – Cerca di giocare d’anticipo su Kean che rappresenta una minaccia costante. È indubbiamente il migliore del Milan nel primo tempo, poi è il protagonista involontario del vantaggio viola, ma Matteo non si abbatte e tiene la barra a dritta nel convulso finale. 6,5

PAVLOVIC – Lo stadio insorge al 20’ quando spedisce al terzo anello un pallone docile solo da spedire in fondo al sacco, la replica esatta dell’azione al 4’ sciupata da Tomori. Nemmeno un minuto e svirgola un rinvio in maniera goffa regalando un corner alla Viola. Poi però alza il volume in difesa e imbavaglia chiunque abbia la sventura di transitare dalle sue parti. 6,5

ATHEKAME – Impiega un quarto d’ora abbondante a capire dove è capitato e cosa sta facendo, poi al 19’ tenta la prima sortita verso la porta avversaria e conquista una pericolosa punizione dal limite da cui nasce la clamorosa palla gol divorata da Pavlovic. Da segnalare anche un cross (di una violenza inaudita) sul quale Leao non arriva e perfino un lancio lungo di esterno alla Modric. Non con gli stessi risultati a dir la verità. Rimedia un giallo a inizio ripresa e Allegri lo toglie per ridisegnare un Milan più logico con Gimenez da centravanti. 6

FOFANA – Ingaggia un duello rusticano con Pongracic sui calci da fermo ed è lui, forse ancora più di Saelemaekers, a cercare di riempire l’area accanto a Leao. Battaglia a metà campo e merita anche un giallo per una sbracciata sul volto di Ranieri, ma cerca di essere pericoloso anche in fase offensiva e cerca la conclusione più di una volta. 6,5

MODRIC – Commette il primo fallo del suo campionato al 25’ su Fazzini, evento che sconcerta San Siro e perfino l’arbitro Marinelli. La sapienza che però regala a ogni giocata sorprende ogni volta. Da ammirare un recupero in scivolata alla mezz’ora da stopper navigato e un altro intervento difensivo nella ripresa che fa esplodere San Siro quasi come un gol. Un fenomeno, ed è grazie a lui che il Milan ha ritrovato fiducia e autostima e adesso veleggia in solitaria in testa alla classifica. 8

RICCI – Svaria su tutto il fronte centrale assecondando il prezioso lavoro che svolge Modric accanto a lui. Fa un frontale con Gabbia che quasi apre un’autostrada verso la porta di Maignan alla Fiorentina. Forse ancora rintronato, sciupa sul finale di primo tempo una buona ripartenza sbagliando il passaggio su Athekame. 6

BARTESAGHI – Gli è bastata una partita da titolare contro la Juve per guadagnare una discreta sicurezza che sfoggia fin dai primi minuti. Sontuoso il cross basso nel cuore dell’area viola al 35’ sul quale non c’è nessun compagno pronto a ribadire in rete. Ne sforna un altro, stavolta raccolto da Gimenez che costringe De Gea al miracolo. 7

SAELEMAEKERS – Si adegua con naturalezza alle nuove indicazioni che Allegri gli assegna, nella fattispecie uscire fuori e svuotare l’area in attesa che qualche suo compagno la riempia. Il problema è che tutto ciò succede poco perché nessuno dei centrocampisti rossoneri ha le caratteristiche per farlo. Bravo a liberarsi al limite dell’area al tramonto del primo tempo, ma la conclusione che ne viene fuori è completamente sballato. Nella ripresa ritrova la sua posizione abituale in fascia e tutta la manovra rossonera ne beneficia. 6,5

LEAO– La prima azione che lo vede protagonista ritrae Rafa aggrappato al braccio di Fagioli, una scena abbastanza imbarazzante. Si vede che fa ancora fatica ad adeguarsi al nuovo ruolo che Allegri ha ritagliato per lui. Al 39’ è lanciato nello spazio, in un’azione da vecchio Leao, ma non ne approfitta e sciupa l’opportunità. In un paio di circostanze però appare chiaro che a Rafa manchi proprio forza nelle gambe per spingere come abitualmente fa. O forse si tratta solo di energia mentale perchè dopo aver battibeccato per 5 minuti buoni con Pongracic, prende palla e la scaraventa di potenza e precisione in fondo al sacco. E a conclusione di una serata da ricordare, Rafa si prende anche la responsabilità di scacciare i fantasmi dal dischetto e realizza il gol della vittoria al minuto 86. 8

dal 56’ GIMENEZ – Sarà un caso ma appena entra El Bebote, il Milan pareggia. Merito anche del ruolo del messicano che consente a Leao di ritrovare la sua abituale posizione e bucare De Gea. Ma Santi non è solo questo e lo dimostra al 75’ quando gira con eleganza un bel cross di Bartesaghi e solo un volo d’angelo di De Gea gli toglie la soddisfazione del primo gol, meritatissimo, in campionato. Però la chicca all’interno di un’ottima prestazione arriva lo stesso con il rigore da 3 punti conquistato a 5 minuti dalla fine. 7,5

dal 89’ DE WINTERs.v.

dal 92’ BALENTIENs.v.

ALLEGRI – Una sconsiderata epidemia di infortuni costringe Allegri ad affrontare una partita così importante con una squadra smembrata fino all’osso. Max non fa un plissé, sistema la squadra con i soli giocatori rimasti a disposizione a Milanello e affronta la Fiorentina con il piglio giusto. Peccato però che senza attaccanti e centrocampisti con vocazione offensiva diventi difficile trovare la via della rete. Nel primo tempo ci provano Tomori e Pavlovic su azioni da calcio da fermo, ma le conclusioni solo appunto…da difensori. Nella ripresa cambiano gli scenari, la Fiorentina trova un gol fortuito e a quel punto Allegri butta dentro Gimenez restituendo criterio al Milan e Leao ribalta la partita con una straordinaria doppietta. E per stasera il tecnico livornese può respirare l’area rarefatta della vetta in classifica in solitaria. 8

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