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Analisi

Chi ha realmente gestito il calciomercato del Milan?

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Sulla campagna acquisti del Milan si sono sollevati tanti dubbi e tante domande, qualcuno è perplesso, qualcun altro ottimista, ad essere sinceri il lavoro del club è stato sufficiente, soprattutto facendo la media fra il pessimo (non) lavoro in difesa, le ottime mosse a centrocampo e la confusione in attacco. A generare le maggiori perplessità, però, è la paternità degli affari, in quanto ai più attenti non sarà sfuggita la stranezza dei colpi della dirigenza rossonera, col sospetto che siano andati un po’ tutti in direzioni diverse senza, come al solito, quasi nessun senso logico.

Differenze

Qualcuno, ad esempio, ha capito chi abbia voluto Jashari? L’operazione sembra a marchio Tare, così come Athekame, mentre a Furlani vanno ascritti Ricci (solite dinamiche con l’agente Busardò), Estupinan (regia di Jorge Mendes) e Nkunku (gli amichetti del Chelsea). E un contentino a Moncada non lo diamo, in nome del team (dis) integrato? E allora ecco Odogu, sconosciuto a tutti, sperando che sia un Kalulu e non un Pellegrino. Infine, il regalino per Allegri dopo il ko con la Cremonese, ovvero Adrien Rabiot, una delle tre richieste del tecnico assieme a Vlahovic e a un difensore di esperienza; uno su tre, visti i chiari di luna, magari Allegri si accontenta pure.

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