Analisi
Milan: Tare e la libertà di movimento sul mercato

Fanno un po’ tenerezza quei tifosi del Milan che scrivono sui social “Mi fido di Tare e Allegri“, quasi quanta ne facevano quelli che l’anno scorso ritenevano i rossoneri competitivi per lo scudetto. Di cosa abbiano fiducia non si sa, visto che né il direttore sportivo e né il tecnico hanno finora parlato e visto che le intenzioni del club non sembrano essere cambiate: obiettivo generale resta quello di fare soldi, obiettivo sportivo resta quello di raggiungere uno dei primi quattro posti in campionato, meglio se il terzo o il quarto così da non accrescere aspettative e speranze.
Uscite
E’ arrivato Tare, dunque, figura che al Milan mancava ma che difficilmente potrà rivoluzionare il calciomercato estivo. L’albanese ha buone doti e capacità, ma il punto è capire quanta libertà di manovra avrà. La sensazione è che in uscita comandi Furlani: nessuna cessione viene decisa da Tare o da Allegri (vedi Reijnders ed i tentativi fatti per vendere Maignan e Theo Hernandez), anzi, è l’amministratore delegato in persona a trattare e la riprova sono gli irrigidimenti di Atletico Madrid e Chelsea quando il Milan improvvisamente ha cambiato le carte in tavola ad affari ben indirizzati.
Entrate
Maggiori garanzie, invece, possono esserci sui nuovi acquisti: Tare ed Allegri lavoreranno in simbiosi e sceglieranno i nomi più utili per rinforzare l’organico, ma sempre restando circoscritti in determinati paletti, ovvero non superare i 20 milioni per il cartellino ed i 4 per gli ingaggi. Ciò comporta che, salvo miracoli, il Milan rimarrà sulla carta inferiore alle prime della classe, ma con tutta probabilità, sapere che a scegliere saranno due uomini di calcio eviterà gli strafalcioni dell’estate scorsa quando tra Furlani, Ibrahimovic e Moncada sono riusciti a sbagliare praticamente il 100% dei movimenti.
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