Analisi
Milan: salvare il salvabile non basta
Il Milan gioca un discreto derby contro un’Inter nettamente più forte e sfortunata, esce dal campo deluso e già questo fa capire come la stracittadina abbia infastidito i rossoneri per il risultato ma li abbia soddisfatti per una prestazione assolutamente accettabile. E dire che la medesima squadra soltanto 4 giorni prima era stata presa a ceffoni dalla modesta Dinamo Zagabria, e dire che l’ineffabile dirigenza del lavoro collegiale stava per vendere Pavlovic e Tomori (fra i migliori contro l’Inter) al primo che passava per la strada, purché portasse dei soldi.
Ritardo
Eppure, al di là del derby, il Milan resta lontanissimo dalle posizioni di classifica che contano, avrebbe bisogno di un filotto di successi che la sua schizofrenia non gli consente. La società sta provando a porre rimedio agli orrori estivi (allenatore in primis) con il calciomercato che avrebbe dovuto fare 6-7 mesi fa, ma anche questo potrebbe non bastare. Ok super Walker (90 kg di muscoli e leadership da vendere, altro che Calabria), ok Gimenez (un bomber, finalmente), ma l’impressione è che la squadra di Conceiçao dovrebbe innestare una marcia troppo alta per la cilindrata del suo motore.
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