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Milan chiuso per lutto: una vergogna incommentabile

Ennesima prestazione sconcertante dei rossoneri che riescono a perdere contro una Dinamo Zagabria poco più che volenterosa, ma oggettivamente scadente.

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MAIGNAN – Strilla, sbraita, si agita per provare a scuotere i compagni, ma ancora una volta i rossoneri sono da encefalogramma piatto. Incassa due gol senza poter far nulla. 6

TOMORI – Come contro la Juventus, marca il diretto avversario a debita distanza, in questo caso Pjaca, che al 59’ buca di nuovo Maignan. 4,5

GABBIA – Crocifisso da un errore goffo e marchiano al 19’ che regala il vantaggio ai croati. Da quel momento non si riprende più e Conceicao lo lascia negli spogliatoi all’intervallo. 3

PAVLOVIC – Guarda i croati prendersi gioco del Milan senza riuscire a oppore uno straccio di resistenza. Prova a conquistare uno spicchio di campo nella metà campo offensiva quando il Milan è costretto al forcing finale. 5,5

HERNANDEZ – A questo punto è ufficiale: quello che da qualche mese scende in campo con la maglia n. 19 del Milan è il cugino incapace di Theo Hernandez. 4

MUSAH – Da una sua robusta e prepotente discesa sulla fascia destra al 17’ nasce una grande opportunità per Reijnders. Una giocata che consente a Musah di evitare lo 0 in pagella che gli sarebbe stato recapitato d’ufficio dopo la doppia ammonizione in 5 minuti che lascia il Milan in 10 dal 40’ del primo tempo. 2

FOFANA – Tenta un’improbabile conclusione dal limite alla mezz’ora che vola via in curva. Ci riprova subito dopo, altra spingardata stile Sputnik. Più efficace quando si tratta di passare e Chukwueze, a inizio ripresa, non approfitta di un suo bel filtrante, ma nel complesso anche la sua prestazione è insufficiente. 5

PULISIC – Nervoso, nervosissimo. Al 26’, dopo aver perso l’ennesimo pallone avvia una protesta vibrante e scomposta contro l’arbitro che inevitabilmente lo ammonisce. Al 52’ impacchetta un destro innocuo che il generoso portiere dello Zagabria decide di trasformare in oro…per il Milan. Poi di nuovo il vuoto pneumatico. 5,5

REIJNDERS – Rischia di decapitare un difensore croato con una staffilata dal limite che purtroppo per il Milan non arriva in porta. Poi si dilegua e in campo non si vede quasi più. 5

LEAO – Primo tempo oggettivamente osceno. Nella ripresa si guadagna un rigore, ma l’arbitro punisce una sbracciata invisibile a un avversario e cancella il penalty. Unico lampo in una prestazione buona per la nazionale cantanti. 4,5

MORATA – Le ultime di gossip che arrivano dalla Spagna dovrebbero restituirci un Morata più leggero, ma lo spagnolo è assolutamente impalpabile: un autentico ectoplasma. Esce alla fine del primo tempo. 4

dal 46’ CHUKWUEZE – Fofana lo manda dritto in porta al 47’, ma Samu si fa anticipare all’ultimo secondo. Tanto fumo, pochissimo arrosto, come spesso accade. Quando al minuto 88’ gli finisce comoda sul sinistro una palla invitante, il nigeriano impacchetta una mozzarella che finisce placida tra le braccia del portiere croato. 5

dal 46’ TERRACCIANO – Si fa infilare alle spalle da un avversario che confeziona il gol del raddoppio, per fortuna del Milan in leggero fuorigioco. Ma la disattenzione resta. Tutto il resto invece manca. Come al solito. 4,5

dal 81’ ABRAHAM – Appena entrato gli recapitano una palla interessante nel cuore dell’area, ma figuriamoci se Tammy fa il centravanti e la butta in rete. 5

dal 81’ OKAFOR – Un altro a cui capita una opportunità gigantesca appena entrato, ma il destro dello svizzero è quanto di più brutto si possa vedere su un campo di calcio. Dopo una schifezza del genere, Conceicao lo manderà direttamente ad allenarsi con Milan Futuro. 4,5

CONCEICAO – Guarda sconsolato, e inerme, i suoi ragazzi vagabondare per il campo inanellando errori imbarazzanti e sceneggiate isteriche. Il pareggio conquistato grazie a un paperone del portiere avversario dovrebbe risvegliare gli animi dei rossoneri, invece no: nemmeno 7 minuti e finisce di nuovo sotto. Squadra oscena e allenatore in linea con la prestazione dei suoi ragazzi. 4

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