Il Milan di Cardinale è una commedia che non fa ridere

Che l’avventura di Paulo Fonseca sulla panchina del Milan sarebbe terminata con un esonero lo sapevano fin da luglio anche le nonnine dei tifosi rossoneri, solitamente non avvezze alle vicende calcistiche. Gli unici a non capire la follia di aver scelto un allenatore simile (o a capirla ignorandola e non si sa quale delle due sia peggio) erano i capi del club, da Cardinale a Furlani, da Moncada a Ibrahimovic, escludendo Scaroni che sembra un marziano atterrato per sbaglio sulla Terra. Esonerare Fonseca era atto dovuto dal giorno dopo il suo insediamento, il Milan ci è arrivato con quasi 6 mesi di ritardo e, cosa perfino più grave, gestendo il tutto ai limiti del dilettantismo.

Modalità

Il tecnico portoghese verrà ricordato fra i peggiori della storia milanista, ma cacciarlo a sua insaputa mandandolo in conferenza stampa a dire banalità su Milan-Roma mentre gli sbigottiti e imbarazzati giornalisti gli facevano notare che Sergio Conceicao aveva appena impacchettato i suoi effetti personali per imbarcarsi verso Milano, beh, è stato un pastrocchio di comunicazione ed un equivoco da film di Boldi e De Sica. Ecco, si può tranquillamente affermare che la conduzione del club da parte di Gerry Cardinale e della ciurma del lavoro collegiale sia una commedia riuscita male, una di quelle che dopo averla vista imprechi per le due ore di tempo buttate inutilmente.

Scelte

E il Milan di tempo ne ha già buttato parecchio: 6 mesi di nulla con Fonseca, zero gioco, calciatori quasi tutti involuti, classifica da incubo. E non è finita qui, perché bastasse il cambio di guida tecnica, la questione vedrebbe una piccola luce in fondo al tunnel, invece la sensazione è che questo sia solo l’inizio, perché con questa proprietà e questa dirigenza assisteremo ancora ad altre scenette simili a quelle del post Milan-Roma. Il 13 giugno scorso Zlatan Ibrahimovic affermava sicuro: “Abbiamo studiato bene, è Fonseca l’uomo giusto per noi“. Dunque, caro boss, visti i risultati e visto l’esonero (in pratica vi siete sbugiardati da soli) perché domenica sera non hai preso l’uscio di San Siro assieme al tuo allenatore preferito, sparendo per sempre?