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Analisi

Milan: quant’è dura fare mercato senza i soldi di Tonali

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Un anno fa il Milan spendeva a destra e a sinistra sul calciomercato dopo aver incassato una cifra clamorosa dal Newcastle per la cessione di Sandro Tonali in Inghilterra. Si può dire di no a certe proposte? Dipende, i rossoneri non ci hanno pensato due volte ma hanno reinvestito i soldi per finanziarsi la campagna acquisti che, a conti fatti, non è andata neanche male perché da Pulisic a Reijnders, i nuovi l’anno scorso sono stati fra i migliori della compagine milanista. E quest’anno? Beh, quest’anno il piatto piange, almeno per ora.

Strategia

Nonostante le pompose dichiarazioni di Cardinale, Ibrahimovic, Furlani e Moncada, infatti, alla voce arrivi c’è il solo Morata, con Pavlovic ed Emerson Royal vicini, oltre ad una mezza dozzina di trattative tutte ferme al punto “accordo col giocatore, si cerca di limare le richieste della società“. Eh sì, perché al di là delle chiacchiere “non abbiamo bisogno di vendere per comprare“, la realtà è l’esatto opposto: il Milan non spende se prima non incassa. Fofana è lontano ma potrebbe riavvicinarsi se il Newcastle (sempre loro) comprasse Thiaw (altro giovane a partire dopo Tonali e Simic) per 40 milioni.

Idee

Che il club milanista non abbia la più pallida idea di cosa fare è chiaro a chiunque, eccezion fatta per chi si beve qualsiasi cosa sia a tinte rossonere, così come appare lampante che a fronte di innumerevoli nomi, a Milanello difficilmente arriverà qualcun altro se prima la società non avrà incassato qualcosa. E ciò significa che il Milan ha un unico fine: risparmiare. Non può essere un caso se il nuovo allenatore guadagni la metà del vecchio, se il nuovo centravanti sia il più conveniente dal punto di vista economico e se ogni affare duri settimane e mesi per poi, spesso e volentieri, naufragare nel nulla. Povero Milan.

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