Il Milan non riparte dal secondo posto, il Milan riparte da zero

“Il Milan riparte dal secondo posto e dai quasi 80 punti fatti da Pioli“. Quante volte state ascoltando questa storiella che un po’ giustifica le scelte paradossali del club rossonero e un po’ illude quei tifosi che, a dirla tutta, si fanno andar bene tutto perché il Milan è sempre bello e allora W il Milan sempre e comunque. Chi, viceversa, ha del sale in zucca e analizza oggettivamente i fatti senza lasciarsi trascinare solo dal tifo, si rende conto che per la squadra rossonera non solo sarà complicato migliorare il secondo posto dell’anno scorso (anzi, sarà impossibile) ma sarà difficilissimo anche confermare la stessa posizione.

Ripartenza

La serie A riparte da zero, i punti fatti nel 2024 non saranno conteggiati nel 2025 e le squadre vanno analizzate per ciò che saranno a settembre e non per ciò che sono state sino a maggio. Se il Milan prende Fonseca e il Napoli Conte, poco importa che i partenopei abbiano concluso al decimo posto l’ultima annata, anzi, per un tecnico come quello leccese prendere una squadra dalle macerie e ricostruirla nel morale e nelle motivazioni, è quanto di meglio possa capitargli, oltre al fatto di poter giocare una partita a settimana e poter, dunque, concentrare sul solo campionato tutte le energie e le risorse a disposizione.

Esempi

Del resto, è lo stesso Milan a fornire una livella di quanto affermato pocanzi: nell’estate del 2012 da Milanello partono Thiago Silva ed Ibrahimovic, al loro posto non arrivano certo sostituti di egual valore e i rossoneri, secondi classificati nell’ultima stagione, non partono certo coi favori del pronostico per il campionato 2012-13, tutt’altro, e solo un gol di Mexes a Siena al 90′ permette loro di acciuffare il terzo posto e senza mai essere stati in lotta per il vertice. La scelta di Fonseca e il solito progetto coi verbi coniugati al futuro, insomma, relegano il Milan in seconda fila nella griglia di partenza della prossima serie A, per buona pace degli inguaribili ottimisti.