Analisi
Milan-Maignan fra prove di rinnovo e voci di addio
La stagione di Mike Maignan è probabilmente sinora la peggiore da quando il portiere francese indossa la maglia del Milan. Poche giornate con la porta inviolata, qualche errore e nessun rigore parato, elemento che sta facendo storcere il naso a qualche tifoso rossonero, dal momento che l’ultima prodezza dagli undici metri di Maignan risale ad un anno fa contro Kvaratskhelia in Coppa dei Campioni, mentre in campionato addirittura da settembre 2022 quando ipnotizzò Berardi. Ma, al di là di tutto, l’importanza dell’estremo difensore transalpino resta per il Milan incalcolabile.
Rinnovo
Ecco perché il rinnovo di contratto di Maignan tiene banco a Milanello con la dirigenza milanista che sta lavorando per il prolungamento del portiere. L’accordo col Milan scade nel 2026, l’ingaggio del calciatore è di 3 milioni annui, lui ed il suo entourage ne chiedono 7, il club milanese ne offre 5 con prossima scadenza 2028. Le parti non sono ancora arrivate al sì, anche se la distanza appare colmabile e il Milan resta la priorità per Maignan, motivo per il quale un accordo intorno ai 6 milioni di euro sembra ad oggi la chiusura ideale di una trattativa fondamentale in casa rossonera.
Sirene
Eppure, la permanenza di Mike Maignan a Milano non sembra sicura al 100% anche in caso di rinnovo del contratto. Su di lui c’è da tempo la corte del Bayern Monaco, qualcuno dice che Antonio Conte lo abbia messo in cima alla propria lista dei desideri per diventare il nuovo allenatore dei bavaresi. Il Milan, inoltre, come accaduto per Tonali la scorsa estate, non ha calciatori incedibili, di fronte ad offerte indecenti si può discutere con tutti. E fra Leao, Theo Hernandez e Maignan proprio il portiere potrebbe essere il più sacrificabile per un’offerta fra i 60 e gli 80 milioni.
Riflessioni
Ma, anche a fronte di una proposta scioccante, sarebbe saggio privarsi di un portiere tra i più forti al mondo? E’ vero, ad esempio, che il Milan di Capello vinceva in scioltezza con Sebastiano Rossi che era un ottimo portiere ma forse meno dotato di altri della sua epoca (Zenga, Pagliuca, Peruzzi), ma è altrettanto evidente che Maignan di pezze ne abbia messa più di una in questi tre anni e che anche la difesa rossonera sia cresciuta notevolmente grazie al portiere francese. Siamo così sicuri che un Di Gregorio, un Carnesecchi o un Meret avrebbero lo stesso carisma?
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