Analisi
Milan-Empoli, stavolta nessuno ha tradito
Milan-Empoli non verrà certo ricordata come la partita del secolo in casa rossonera, tutt’altro, ma a questo punto della stagione e col calendario così incastrato, battere i toscani era sì fondamentale ma non così scontato. La squadra di Davide Nicola era arrivata a San Siro sperando che la gara andasse esattamente così, ovvero lasciarla sullo 0-0 o sullo 0-1 entro il 70′ e poi approfittare di un Milan più stanco per tentare il tutto per tutto e andare a caccia del colpaccio o del pareggio. I rossoneri hanno dovuto soffrire, colpevoli di non aver trovato il raddoppio, ma bravi a non incassare gol nel finale.
Risposte
Si attendevano riscontri positivi dopo l’ultima volta che Pioli aveva fatto giocare una squadra diversa, cioè a Monza dove la compagine milanista era uscita con le ossa rotte. Stavolta c’era Leao squalificato e il tecnico ha deciso di far rifiatare anche Giroud, forse per avere pure da Jovic (che proprio a Monza era stato scelleratamente espulso) quelle risposte che servivano per capire che anche i rincalzi possono essere utili nel finale di stagione. Il serbo ha giocato una gara sufficiente, anche se sembra più a suo agio da subentrante e con Giroud al suo fianco, Okafor ha fornito l’assist vincente a Pulisic.
Obiettivi
E’ una vittoria che valeva per assaltare il secondo posto della Juventus (cioè per nulla), ma soprattutto per confermare che col ritorno dei titolari il Milan è più ermetico in difesa (seconda gara consecutiva senza subire gol) e più compatto a centrocampo, magari meno spettacolare in attacco dove, comunque, l’assenza di Leao ha palesemente tolto ai rossoneri spunto ed imprevedibilità. Pioli chiedeva risposte, il Milan è sembrato attento, ha concesso poco all’Empoli anche quando le energie sono venute meno ed è pronto per la trasferta di Praga che vale i quarti di Coppa Uefa, l’unico traguardo stagionale rimasto.
Devi essere loggato per postare un commento Accedi