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Brutto Milan, ma la qualificazione è a un passo: male tre rossoneri
Sulla carta almeno due categorie di differenza tra le due squadre, ma sul campo non si nota. Lo Slavia, in inferiorità numerica per oltre un’ora, segna due gol a un Milan indifendibile, ma ne incassa 4.
MAIGNAN – Si aspettava una serata di relax, a maggior ragione dopo l’espulsione di Diouf nel primo tempo. E invece vede arrivarsi di fronte frotte di uomini in verde, guidati da quella furia umana di Doudera che al 36’ lo perfora. Per la cronaca, nell’occasione Mike non irreprensibile, come spesso quest’anno. Nella ripresa incassa la seconda rete, stavolta senza alcuna responsabilità. 6
FLORENZI – Si immola in avvio per rimediare a un errore in impostazione di Reijnders. Al 10’ si assume la responsabilità di trasformare un’ottima punizione dal limite, ma il suo destro sibila sopra la traversa. Impaziente al 31’ quando tenta una conclusione da casa sua che fatica ad arrivare tra le braccia del portiere. Ma è dal suo destro educatissimo che partono i due assist che nel finale di primo tempo restituiscono il sorriso a Pioli e che consentono a Reijnders e Loftus-Cheek di timbrare il cartellino. Gia ammonito, all’intervallo resta negli spogliatoi per non correre rischi. 6,5
KJAER – Il Milan inizialmente sembra sorpreso dall’approccio sfacciato e offensivo dello Slavia Praga. L’esperto Simon prova a tenere la barra a dritta ma anche il danese non è esente da orrori, come quello al 72’ che costringe Calabria a prendere un giallo per rimediare a un errore di Kjaer. Non contento, al 78’ prova a suicidarsi con un liscio imbarazzante che quasi regala il gol ai cechi. 4,5
GABBIA – Stranamente svagato in avvio di match: sbaglia alcuni appoggi elementari, poi al quarto d’ora lascia un’autostrada a Doudera che si presenta davanti a Maignan ma conclude fuori. Gravissima anche la leggerezza commessa da Gabbia al 35’ che manda in porta Chytil, sul corner susseguente arriva il pareggio dello Slavia Praga. Prova a riscattarsi al 41’ con una zuccata su calcio d’angolo che Stanek devia in angolo con una specie di miracolo. Nella ripresa Pioli lo sostituisce con Tomori. 5
HERNANDEZ – Spinge e prova a dare assistenza a Leao, ma senza la dovuta ispirazione. Nella ripresa non va meglio e al 65’ commette un’ingenuità intollerabile a questi livelli, si dimentica di Shranz tutto solo in area e lo Slavia segna il secondo gol. Decisamente insufficiente anche sui calci da fermo, spesso calciati a vanvera dal sinistro di Theo. 4,5
ADLI – Trasuda sicurezza, merito del posto da titolare conquistato e ormai acquisito, ma a volte esagera, come quando al 7’ mette in difficoltà Maignan con un retropassaggio a dir poco garibaldino. Nella ripresa non riesce a elevare il tasso tecnico generale nel momento di maggior torpore della squada. 7
REIJNDERS – Male male l’inizio di Tiji: perde una palla persa sciocca in mezzo al campo e costringe Florenzi a prendere subito il giallo per bloccare la ripartenza ceca. Protagonista in negativo anche nell’azione del pareggio ceco: suo il rinvio sbilenco che finisce docile sul piedone di Doudera che batte Maignan. Poi l’olandese si sveglia, prima salva da ultimo uomo sul solito Doudera, poi riporta avanti il Milan al 44’ con un gran tiro dal limite che sorprende Stanek. A inizio ripresa si ritrova di nuovo a tu per tu con il portiere avversario, ma da dietro Masopust ci mette il piedone e annulla la minaccia. La grave colpa dell’olandese è che nella ripresa, con un uomo in più, non riesce mai a velocizzare l’azione che ristagna a centrocampo. 6,5
PULISIC – Al minuto 11 si perde completamente Diouf in area che, solo davanti a Maignan. si divora un gol clamoroso. Poi però è l’americano a dare una svolta al match, subendo al 26’ un fallaccio dallo stesso senegalese che vale il rosso diretto per l’avversario. Purtroppo è l’unica cosa degna di nota dell’ex Chelsea fino a quando Leao non gli regala un pallone solo da toccare in porta. 6
LOFTUS-CHEEK – Non ispiratissimo, come parecchi dei suoi compagni. Poi, dopo la mezz’ora, si sveglia ed entra in gioco in diverse occasioni da gol. Sua la capocciata devastante che inchioda Stanek nel finale di primo tempo e porta il Milan avanti 3-1. 6,5
LEAO – È rigorosamente marcato a uomo e non tocca letteralmente palla per i primi 32 minuti di gioco. Poi azzecca la giocata, la mette in mezzo per Giroud che porta in vantaggio il Milan. Subito dopo tenta anche la conclusione di testa, non esattamente la specialità della casa. A inizio ripresa Theo lo manda in porta, ma il destro a giro di Rafa sfila a lato. Quindi si addormenta, come spesso gli capita e si risveglia solo nel finale, prima per mettere un pallone interessante sui piedi di Jovic, poi per mandare al bar l’intera difesa dello Slavia e mettere il pallone sul piede di Pulisic per il 4-2. 6,5
GIROUD – Guadagna una buona punizione dal limite al 9’ dopo un doppio dribbling al limite dell’are avversaria, poi ci mette il testone al 34’ e porta in vantaggio i rossoneri. Per il resto combina ben poco e nel finale esce. 6
dal 46’ CALABRIA – Inizia subito con un paio di recuperi importanti. 6
dal 46’ TOMORI – Un rientro in campo soft senza troppe ambasce da sbrigare. 6
dal 66’ JOVIC – Prova a fare l’uomo della provvidenza anche stasera, ma il suo sinistro sibila di poco a lato. 6
dal 80’ BENNACER – s.v.
dal 80’ OKAFOR – s.v.
PIOLI – Lo Slavia Praga si presenta a San Siro con l’emozione di una classe in gita scolastica alla Scala del Calcio, ma non certo con l’atteggiamento da agnello sacrificale. Il tasso di qualità individuale non è elevatissimo, ma gioca di squadra e crea più di qualche grattacapo al Milan. Per fortuna ci pensa Diouf, con un’entrata suicida su Pulisic, a guadagnare anzitempo gli spogliatoi e stendere un tappeto rossonero ai ragazzi di Pioli. L’atteggiamento del Milan nella ripresa però è intollerabile: tutti fermi, pallone che gira a 2 all’ora, errori individuali imbarazzanti e infatti lo Slavia accorcia le distanza, salvo poi assistere al risveglio di Leao che ristabilisce le distanze. La qualificazione resta ancora aperta e non aver chiuso il conto stasera, dopo aver giocato oltre un’ora in superiorità numerica, è una colpa molto grave. 6
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