Un Milan non perfetto ingrana la quarta ed ha le mani sul terzo posto

Sassuolo, Empoli, Roma e Udinese: il Milan in campionato miete vittime dal 30 dicembre e mette le mani sul terzo posto in classifica e, dunque, sulla qualificazione alla prossima Coppa dei Campioni, l’unico obiettivo rimasto in serie A per i rossoneri. Non ci fosse stata l’eliminazione in Coppa Italia, insomma, la squadra di Pioli sarebbe stata praticamente perfetta negli ultimi 20 giorni, anche se, ad onor del vero, non è tutto oro quello che luccica perché anche a Udine il Milan ha mostrato pregi e difetti di una stagione davvero bizzarra e in cui i tifosi non sanno ormai più cosa pensare.

Risorse

Certo, i rossoneri hanno cuore e carattere da vendere, al Friuli hanno reagito con furore e rabbia alle porcate vocali verso Maignan e allo svantaggio con la rimonta finale firmata da Jovic e da Okafor che ha ricacciato in gola i goffi versi dei razzisti e riportato il sereno a Milanello con altri 3 punti che a girone di ritorno appena iniziato sembrano certificare il terzo posto di una squadra comunque ai limiti della schizofrenia. Di certo c’è che Pioli, anche al netto dei tanti infortuni, può contare su una panchina finalmente valida (Jovic e Okafor sono lì a dimostrarlo) e su un gruppo che non muore mai.

Limiti

Ma, come detto, non è certo tutto perfetto: tanto per cominciare, il Milan continua ad incassare gol quasi regolarmente, a Udine entrambe le marcature erano evitabili: Samardzic fa quel che vuole indisturbato, Thauvin approfitta di un pastrocchio di Theo Hernandez e, non fosse stato per due interventi miracolosi di Gabbia, forse i friulani non sarebbero usciti senza punti dalla sfida. E poi c’è il problema Leao: il portoghese sembra triste, non concede che un paio di scatti a partita, non tira e non segna più; senza di lui la squadra fatica, che cos’abbia non si sa, ma di sicuro c’è che Pioli deve recuperarlo il prima possibile.